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giovedì 30 agosto 2012

Sellaronda Mountainbike Tour

Una mountain bike, un discreto allenamento fisico e tanta grinta: queste sono le tre condizioni fondamentali per partecipare al Sellaronda Mountainbike, il miglior tour "off-road" delle Dolomiti. Grazie al trasporto delle bici sugli impianti di risalita (funivie, cabinovie e seggiovie), si "scalano" facilmente i passi Gardena, Campolongo, Pordoi e Sella. Come per lo sci, l’itinerario può essere affrontato in senso orario (frecce arancioni) o antiorario (frecce verdi). Si parte da una delle località intorno al Sella: Canazei, Campitello di Fassa, Selva Gardena, Corvara o Arabba. Le discese, piuttosto tecniche, avvengono per lo più su "single trails" e seguono solo parzialmente le strade statali. Il Sellaronda Mountainbike è un tour guidato di una giornata; può essere percorso solo se accompagnati da una guida esperta e se muniti del Bikepass Sellaronda (€ 30,00), necessario per utilizzare gli impianti di risalita. In Val di Fassa l’escursione guidata Sellaronda Mountainbike viene organizzata ogni giovedì, dal 23 giugno al 16 settembre. Prezzo: € 60,00 a persona, compreso il biglietto giornaliero per gli impianti di risalita. Partecipanti: minimo 4 - massimo 8 persone. Su richiesta, è possibile effettuare l’escursione in altri giorni della settimana.
Informazioni ed iscrizioni: Fassa Outdoor c/o Ufficio Turistico di Canazei - Tel. 0462 609607.
Sellaronda Mountainbike Tour - Val di Fassa

mercoledì 29 agosto 2012

Ingrassare ma non troppo



La bicicletta deve essere manuntenuta con controlli periodici ed eventualmente effettuati da un tecnico specializzato, se non si è in grado di valutare da soli lo stato e soprattutto di intervenire amanualmente: questo garantisce una maggiore affidabilità della bicicletta. La piccola manutenzione effettuata dall'utente consiste nell'intervenire direttamente per mantenere sempre ingrassate le componenti sensibili e rotanti, quali il blocco freni, la catena , deragliatore, moltiplica e cambio.
Per ingrassare la catena è buona norma , dopo averla lavata con dei detergenti e asuccessivamente ben asciugata, spruzzare una giusta dose di lubrificante sintetico sulla catena facendola scorrere , come se si stesse pedalando. Poi è bene passare nuovamente lo straccio per rimuovere il lubrificante in eccesso, che causerebbe un inutile accumulo di sporco e la formazione della antipatica "morchia".

A proposito di pianura...


La testa e le gambe NON ci sono più... e la causa va indubbiamente ricercata  nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo preposti quest'anno e il ritorno alla quotidianità lavorativa dopo il sempre BREVISSIMO periodo di ferie; quindi quando si arriva a questa saturazione mentale, che ogni anno coincide quasi sempre a con la fine dell'estate, non si può fare altro che rallentare l'attività e diversificarla... tanto per non "farsela venire a male". Per noi che siamo dei salitomani... appunto.... ecco come diversificare! con i 200 km di pianura che ci attendono nell'appuntamento programmato della Ferrara - Chioggia, dove l'altimetria massima sarà quella rilevata sull'argine del fiume PO!!!. E allora non sarà opportuno montare una moltiplica adeguata come quella dell'immagine allegata?

martedì 28 agosto 2012

Santuario della Verna


Il santuario della Verna si trova sull'Appennino Toscano tra le valli dell'Arno e del Tevere, in posizione strategica tra Casentino e Valtiberina. Altezza: m. 960 s.l.m.. Il monte, ricoperto da una monumentale foresta di faggi e abeti, è visibile da tutto il Casentino e dall'alta Val Tiberina ed ha una forma inconfondibile con la sua vetta (m 1283) tagliata a picco da tre parti. Sopra la roccia ed avvolto dalla foresta si trova il grande complesso del Santuario che dentro la sua massiccia ed articolata architettura custodisce numerosi tesori di spiritualità, arte, cultura e storia. Nelll'estate del 1224 San Francesco si ritirò sul monte della Verna per i suoi consueti periodi di silenzio e preghiera. Durante la sua permanenza chiese a Dio di poter partecipare con tutto il suo essere alla Passione di Cristo, mistero di amore e dolore. Il Signore lo ascoltò e gli apparve sotto forma di serafino crocifisso lasciandogli in dono i sigilli della sua passione. Francesco divenne così anche esteriormente immagine di Cristo al quale già con il cuore e la vita tanto assomigliava. L'evento delle stimmate e l'esempio di vita sono il bene più prezioso che Francesco consegna ai frati della Verna. L'impegnativa eredità di San Francesco oltre che coinvolgere personalmente ogni frate diventa anche il principale messaggio che la comunità desidera trasmettere a tutti coloro che visitano La Verna. Per tutti i francescani e simpatizzanti di San Francesco La Verna è un irrinunciabile meta di pellegrinaggio. Per costoro i frati della Verna da secoli danno, oltre all'assistenza spirituale, anche la possibilità di ristorarsi e fermarsi per qualche giorno nella foresteria.

domenica 26 agosto 2012

Una serata di quelle...

Un finale con il "botto" si potrebbe riassumere la piacevole serata di chiusura del Ubaye Bike Tour 2012, ospiti di Laura & Sergio per questo ora mai ricorrente appuntamento estivo che rappresenta per tutti i partecipanti indubbiamente un gradevole momento di incontro. Una succulenta cena, l'intrattenimento con i filmati dei percorsi pedalati ed infine il brindisi augurale con il taglio della torta Ad Maiora Bike, non poteva che sfociare in un gradito e collettivo... pubblico ringraziamento.
Grazie Laura, Grazie Sergio.

Ad Maiora "CLIMBS"


Aggiornato l'elenco salite percorse ad oggi, nei vari Tours Ad Maiora Bike. Nel criterio imposto per la compilazione non vengono riproposte un eventuale secondo passaggio sullo stesso versante della salita, anche se pedalato ed inserito in percorsi differenti (vedi Galibier 2002 e 2012...). Il documento può essere scaricato in formato PDF per visualizzare in dettaglio l'intera lista, dal menù orizzontale alla voce PRIMO PIANO.

venerdì 24 agosto 2012

L'ultima "impresa" dell'anno

Dopo la piacevole ed entusiasmante esperienza dello scorso anno nel pedalare i 190 km della Lugo - S. Marino - Lugo, non potevamo certo non replicare quest'anno con un percorso di chiusura stagione "long way" e naturalmente proponendo qualcosa di inedito, caratteristica che abbiamo nel nostro DNA di cicloturisti escursionisti. Pertanto l'appuntamento che siamo ad "affiggere" alla nostra bacheca elettronica (blog...) è niente-popò-di-meno-che... la Ferrara - Chioggia tutta d'un fiato, con una distanza totale da percorrere in bicicletta di 196 km -

Andiamo a descrivere questa interessante escursione: 
Domenica 16 settembre ore 6,00 - partenza con auto propria, direzione Stazione FS di Ferrara; da qui partiremo con le nostre specialissime alla volta di Venezia percorrendo inizialmente la pista ciclabile dell'argine destro del fiume PO, da Francolino fino giungere al mare e precisamente a Gorino. Poi si proseguirà per Santa Giulia dove attraverseremo il Po di Gnocca su delle chiatte, per risalire tutto il delta costeggiando la Sacca dei Scardovari (da una parte l'acqua del mare e dall'altra quella dei canali e degli stagni) e in successione Cà Venier, Porto Levante, Rosolina e l'estuario dell'Adige. Siamo vicini a Chioggia che riserva ad ogni angolo straordinarie sorprese a partire dalla sua particolare struttura urbanistica a spina di pesce che la divide in tre canali. Giunti a Chioggia sosteremo per il rituale pranzo, naturalmente a base di pesce e per riposare il fisico logorato del lungo percorso.
Alle 16.20 il treno Regionale (7,50 euro + 3,50 bicicletta) ci trasporterà, con annesse le nostre specialissime, direttamente a Rovigo (17.23) e poi cambiando treno fino a Ferrara (18.15) e alle nostre autovetture per far rientro a Lugo.
Un percorso indubbiamente unico e anche complicato -per i vari spostamenti in treno- nel suo genere che ci impegnerà dall'alba al tramonto, ma che indubbiamente ci renderà una nuova esperienza sui pedali.
Stiamo assemblando il tutto.... i vari particolari (tra cui la mangiata di pesce lungo il percorso) e comunque sarà importante ricevere via E.mail ( admaiora2004@libero.it ) le vs adesioni ( entro e non oltre il 10 settembre) per controllare il numero dei partecipanti e prenotare i biglietti del Treno Regionale.
Seguiranno altri post informativi e senza scordare che il tutto è sub-judice alle condizioni meteo previste. Bye.

mercoledì 22 agosto 2012

Viaggiare su rotaia

La velocità e la tecnologia del treno non impediscono a Trenitalia di offrire ai clienti la possibilità di viaggiare accompagnati da un mezzo semplice, ma sempre valido per godersi l’itinerario scelto. Con l'amica bicicletta al seguito si può salire su tutti i treni regionali che riportano il simbolo della bicicletta. Per salire sul treno con la bicicletta bisogna fare un biglietto anche per la bicicletta; questo biglietto ha un costo fisso, indipendente dalla distanza percorsa ed è valido 24 ore dal momento dell'obliterazione. Il biglietto va obliterato ed è composto da due parti: quella con l'adesivo deve essere staccata e messa "ad anello" al manubrio della bicicletta; l'altra parte va tenuta insieme al proprio biglietto. Il costo del biglietto è di 3,50 euro se si usano solo treno locali, diretti ed interregionali, 5,00 euro se si usano treni espressi, intercity ed eurocity, 12,50 euro se si ci si reca all'estero. I treni con trasporto biciclette sono quasi esclusivamente in servizio locale o interregionale, tanto che Roma è la destinazione più lontana da Firenze raggiungibile senza cambiare. I treni con trasporto bici sono contrassegnati con il simbolo accanto sia sull'orario ufficiale delle FS che sui tabelloni partenze/arrivi delle stazioni. Simbolo della bicicletta sul treno Un simbolo simile, di colore bianco su sfondo blu, è posto sul treno di fianco al comparto destinato al trasporto delle biciclette. Generalmente ciascun treno può trasportare da 5 a 15 biciclette. Prima di salire in treno è obbligatorio levare tutti i bagagli dalla bicicletta. Tuttavia, se ci sono poche biciclette nel compartimento e il personale lo permette, questa norma può essere ignorata. Se la stazione di partenza è quella di origine del treno è consigliabile presentarsi in anticipo alla stazione, in modo da caricare le biciclette con comodo e non rischiare di rimanere a terra perché il compartimento delle biciclette è pieno. Prima di caricare le biciclette è sempre opportuno rivolgersi al capo-treno o a un controllore (che, spesso, dovrà aprire la porta del compartimento con un'apposita chiave); ricordarsi sempre che il personale del treno non è tenuto a caricare o scaricare le biciclette, per cui se si ha bisogno di aiuto è bene chiedere con molta cortesia. Attenzione: l'acquisto del biglietto treno-bici vale "per il primo treno utile con capacità di carico" e, in caso di insufficienza dei posti, l'utente (che non intenda salire su una corsa successiva) ha diritto solamente al rimborso.

lunedì 20 agosto 2012

Maglia "bianca"

Durante la fase di progettazione della divisa 2012 Ad Maiora Bike abbiamo realizzato una campionatura test della MAGLIA su sfondo bianco che è molto piaciuta; viste le numerose richieste abbiamo pertanto deciso di realizzarne un certo numero su prenotazione.
Riassumendo.... chi volesse prenotarla deve inviare una mail (admaiora2004@libero.it) in cui deve anche indicare la taglia; il costo della sola maglia - ripeto ... solo MAGLIA - è di 56 euro (iva inclusa). Effettueremo l'ordine il 18 settembre pertanto.... affrettatevi!.
Riproporremo questo post il 1° settembre.

lunedì 13 agosto 2012

Ci saremo !!!!

Sarà davvero una chiusura in grande stile quella che l’Ecology Team del presidente Dino Tamburini e nostro "friend" sta preparando per domenica 9 settembre, quando andrà in scena il 5° Memorial Giovanni Pascoli, ultima prova del circuito di granfondo non agonistiche Romagna Sprint, che si terrà a San Mauro Pascoli, terra natale del grande poeta italiano, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Una manifestazione che non lascerà di certo delusi i partecipanti grazie ai ricchi ristori, al luculliano pranzo party finale, alle ricche premiazioni, ai percorsi mozzafiato, alle salite impegnative e alle tante bellezze da osservare in sella alla bici o da visitare il giorno prima dell’evento. Tre i percorsi: il granfondo di 113 chilometri (dislivello di 1757 metri), il fondo di 85 chilometri (dislivello di 1088 metri) e il turistico di 50 chilometri (dislivello di 385 metri). La partenza, rigorosamente alla francese, si terrà dalle 6,30 alle 8 (solo per il percorso turistico fino alle 8,30) dalla splendida location di Villa Torlonia, detta La Torre, dove Giovanni Pascoli trascorse la propria infanzia. Si tratta di un complesso costituito da un edificio centrale con un’area cortilizia interna, attorno al quale sono disposti simmetricamente corpi diversi sorti in funzione delle varie attività svolte. Sembra che l’attuale Torre abbia avuto origine dall’antica Giovedia (Tempio di Giove), risalente all’80 a.C. circa. Si dice che Giulio Cesare, dopo aver attraversato il Rubicone, si sia soffermato nel tempio. Le cantine, ancora oggi visitabili, rappresentano la parte più antica dell’edificio e corrispondono alle fondamenta della torre fortificata dell’IX secolo. Villa Torlonia si trova all’estremo limite di San Mauro Pascoli, che nel 1932 cambiò il suo nome originario, San Mauro di Romagna, in onore di Giovanni Pascoli, nato nel centro del paese, nella casa della madre, nel 1855. Le prime attestazioni scritte risalgono alla fine del XII secolo. Tra le bellezze che il paese ospita c’è Casa Pascoli, al cui interno si trova il "Museo Casa Pascoli", che custodisce oggetti appartenuti alla madre del poeta, la sua culla, i mobili dello studio di Bologna e documenti come quasi tutte le prime edizioni delle opere pascoliane, dediche, fotografie e i carteggi del Fondo Murari. Il giardino della casa, invece, è stato allestito con un percorso botanico-poetico: versi pascoliani che ricordano le piante presenti anche durante la sua fanciullezza. C’è poi il Mausoleo della Famiglia Pascoli, che si trova nel cimitero del paese, dove sono sepolti i componenti della famiglia tranne il poeta e le sorelle Ida e Mariù, che riposano invece a Castelvecchio Pascoli, frazione del comune di Barga. E vanno poi ricordate le fornaci romane che, rinvenute nei pressi di Villa Torlonia, erano utilizzate per la fabbricazione di laterizi. Ci sono anche la piccola chiesa della Madonna dell’Acqua, costruita nel 1616, e l’ex Oratorio San Sebastiano, che risale alla seconda metà del XVIII secolo. Dopo il primo tratto di pianura, i percorsi porteranno i partecipanti a pedalare lungo degli emozionanti saliscendi, che senza dubbio entusiasmeranno i ciclisti e metteranno alla prova le loro doti atletiche e la loro preparazione. E non vanno dimenticate le diverse salite presenti, vera essenza del ciclismo. La fatica sarà comunque resa meno dura dalle diverse bellezze che i partecipanti potranno osservare pedalata dopo pedalata.

sabato 11 agosto 2012

A spasso per il Trentino

Riceviamo e pubblichiamo con piacere il "diario" di viaggio degli amici della UCF Baracca Lugo (a cui avevamo dato spazio di presentazione in un post di luglio) con riferimento alla loro partecipazione alla Randonnèe, Verona - Passo Resia, e le due ulteriori due tappe di completamento che hanno voluto programmare per confezionare una splendida escursione (3 gg) alpina sulla specialissima.
Verona- Sabato 21 Luglio 2012 ore 05,20

In dieci della Baracca siamo partiti verso il Lago di Garda dove, come al solito, il Peler (vento forte da Nord) ci accoglie e ci fara' compagnia per tutta la giornata mentre pedaleremo i 300 km verso il Passo Resia al confine con l'Austria. Subito dopo 35 km iniziano le prime seccature: rottura di un raggio della ruota anteriore e conseguente rallentamento a bassa andatura fino al primo negozio di bici aperto, per sostituzione completa del cerchio. Il primo controllo e' posto dopo 106 km e qui inizia a piovere a dirotto, ma non saranno certo 2 gocce a fermarci: mangiamo, ci copriamo e ripartiamo sotto il diluvio lungo la ciclabile che costeggia il fiume Adige. Prima di Trento sbagliamo direzione e facciamo una decina di km in piu' lungo una strada chiusa e sterrata che porta solo ad una discarica sotto un monte! Dopo circa 2 ore smette di piovere ed al secondo controllo (Bicigrill Salorno km 160) c'e' il sole ed un abbondante piatto di pasta che ci tira su il fisico ed il morale; ripartiamo verso Bolzano passando per il Lago di Caldaro contornati costantemente da piantagioni di mele e timbriamo a Merano al terzo controllo (km 200) alle 17,00 circa mentre continua a soffiare vento contro anzi, piu' saliamo piu' rinforza. Iniziano i saliscendi, la fatica si fa sentire, il gruppo si sfalda e volano improperi. La ciclabile e' tutta nostra, stupenda con degli strappi anche al 18/20 % che fanno male ma poi lo strudel favoloso al quarto controllo, posto in uno chalet in riva ad un laghetto, ci ripaga di tutto: scenario da favola tipo Heidi con annessa barista in costume tipico della alta Val Venosta. Gli ultimi 35 km sono un calvario, il gruppo Baracca si divide in due: i primi scelgono di salire al Passo Resia lungo la statale che e' piu' stesa ma molto piu' esposta al vento, mentre gli altri proseguono lungo la "nervosissima" ciclabile nel fitto del bosco.

Fa sempre piu' freddo e quando finalmente raggiungiamo l'ultimo controllo a Resia, il termometro segna 7 gradi!! Ce l'abbiamo fatta tutti, anche chi si voleva fermare a S. Valentino alla Muta, perche' li' c'era l'albergo prenotato per la notte e mancavano solo 5 km all'arrivo!.
UN SUCCESSO.
Le due tappe successive per rientrare a Verona sono state pura libidine ciclistica: il discesone verso Lana, Glorenza la citta' fortificata, la ciclabile invasa da biker domenicali con bambini nel carrello, tedeschi in vacanza con borse strapiene appese alle bici,la sconosciuta Val d'Ultimo e il durissimo Passo Castrin ovvero il "passo che non c'e'" , cosi' chiamato perche' scollina dentro una galleria. Poi la lunga salita verso Andalo, Molveno e il carinissimo Passo Ballin, facile e dolce e contornato da "un verde che abbaglia", planata su Riva del Garda, mega piatto di spaghetti a Torbole e rientro a Verona lungo la gardesana orientale. Totale percorsi km 650 in 3 giorni.
Il seme del "randagismo " e' stato gettato.....ora speriamo che nascano tante belle piantine 

mercoledì 8 agosto 2012

The winner is.....

E come da tradizione, a conclusione del Tour Ubaye 2012, sono state assegnate le "maglie" a testimonianza che anche nel nostro modo di interpretare un cicloturismo escursionistico, esiste un sano e soprattutto gaudente (qualche volta che sconfina verso il patetico...) agonismo tra tutti i partecipanti.
E quindi per goliardare un po', come è nostro stile, abbiamo pensato alcuni anni or sono, di istituire una forma di premiazione finale che riconoscesse colui che dimostrava il miglior stato di forma durante l'intero Tour,  ma altrettanto in antitesi una "maglia NERA" identificandola in colui, fanalino di coda, quale migliore rappresentante dello spirito pedalatorio di AD MAIORA e nel rispetto profondo di chiunque porta a termine la sua fatica.
Quindi per l'edizione 2012 la maglia BIANCA, quale migliore performance nell'arco delle 5 tappe, è stata assegnata a Ferdinando B. che ha dato prova di ottime doti di scalatore e di resistenza alla fatica nelle varie prove con giudizio unanime, mentre la maglia NERA è andata a Fabio U. ma non certamente a titolo di "ultimo arrivato" ma come testimone quale miglior interprete di un vero cicloturismo escursionistico.
Le maglie THE WINNER IS... sono state offerte da:
Bike Passion - Cycling store -Faenza.

lunedì 6 agosto 2012

Cicloracconto

Sono sul pullman, di ritorno dal decimo Ad Maiora, dall’ultimo meraviglioso tour organizzato magnificamente dal Condottiero, che per 10 anni ci ha fatto zigzagare per tutta l’europa alpina alla scoperta di posti unici, incredibili che difficilmente, se non si pedala, si ha la possibilita’ di scoprire e godere.
Siamo partiti martedi, da Lugo in 14, decimati da defezioni dovute alla vecchiaia, alla crisi economica, alle mogli incazzate e alle cavallette! Ma parlare di chi non e’ venuto mi sembra inutile (gli assenti han sempre torto) …
Unica assenza di rilievo Nisio, che non e’ stato ammesso perche’ si e’ scoperto che utilizza una bici con motorino elettrico ricavato da una vecchia lavatrice Philco della moglie, che gli fa guadagnare 5 km all’ora ma soprattutto 200 euro al giorno perche’ lava le mutande a tutti i campeggiatori vicini di tenda.
Galibier, mon amor
Martedi siamo arrivati verso le 2 del pomeriggio nel punto piu caldo d’europa, dopo il Frejus e abbiamo iniziato la prima tappa su una salita , ripida  stretta ma piacevole che ha preceduto il famoso Col du Telegraphe, salita nota del tour de France… un prologo divertente, forse il meglio fra quelli già fatti ma indubbiamente maggiormente impegnativo.
Abbiamo sostato per la prima notte a Valloire, un bel paesino di montagna , vivace, che si trova ai piedi del Galibier, il mito di tutte le salite francesi….. E alla mattina dopo una colazione abbondante ci siamo infilati sui ripidi tornanti che ci hanno portato ai 2640 metri del “mostro” francese e, dopo la solita foto di rito tutti a capofitto per 40 km di discesa con ritrovo al Mc Donald di Briancon, ma un po’ per la stanchezza e un po’ per la poca padronanza della lingua francese e con l’aiuto di alcuni gesti, solo pochi sono riusciti ad ordinare e solamente i menu Happy Meal (quelli dei bambini..) contenenti la sorpresina. Dopo questa divertente sosta ci siamo avviati verso la nostra meta della sera , il rifugio sulla Prè de Madame Carle , che e’ incastrato sotto due ghiacciai millenari. Che spettacolo!.
Refuge Cezanne
Ma il problema e’ stato raggiungerlo…. appesantiti dallo zaino zeppi dei vestiti per la notte e del ricambio del giorno seguente, gli ultimi 5 km sono stati micidiali… per fortuna all’arrivo, la gentilezza del proprietario ma piu’ in generale la cordialità che contraddistingue da sempre i nostri cugini transalpini, ci ha accolto con entusiasmo e ci siamo sentiti finalmente a casa… basta ricordare che il Fuso che non si e’ ricordato di dire “s’il vous plait” mentre ordinava una birra e’ stato confinato tutta la notte con le marmotte sul retro del rifugio e solo all’alba una famigliola danese, impietosita dai lamenti, ha chiesto al proprietario di liberare il malcapitato.
Ma la disavventura piu’ grande l’ha vissuta Roberto, il "Monta” , una delle new entry 2012: essendo venuto con una bici comprata all’Ikea , la “Skogglund” non ha previsto che il materiale scadente avrebbe ceduto e durante  la seconda tappa ha inanellato una serie di guasti e forature , fino a che il gruppo ha deciso di abbandonarlo a se stesso di fronte ad un campeggio in disuso con poche speranze di sopravvivenza…. Ma verso le 20 mentre al rifugio stavano per servire la lussuosa cena!!! , da dietro ad un abete secolare lo abbiamo visto sbucare, con  sguardo perso nel buio, lo stesso che hanno le persone sequestrate da Al Queda quando vengono liberate.
Patate e zuppa
Tutti insieme quindi ci siamo uniti a tavola , dove l’Alain Ducasse dell’Alta Savoia ci ha servito una zuppa a base di patate , un secondo a base di patate, e un dolce alla crema di patata…. che con la fame che avevamo, sono andati giù alla grande.
Nel rifugio 2 camerate da 10 ci hanno accolto piu o meno elegantemente… ma il vero dilemma era l’unico bagno per piu di 30 persone… per questo motivo Ezio ha deciso di utilizzare quello all’esterno, realizzato dal Centro Studi per l’innovazione del CERN di Ginevra in joint-venture con la Nasa.
La caratteristica di questi cessi e’ che non hanno il pulsante per tirare l’acqua, ma i getti fuoriescono a loro piacimento senza avvisare… Ezio e’ stato inseguito per un’ora da zampilli gelati, senza pero’ riuscire a lavarsi il culo…. Unica nota positiva i colpi di sole al baffo!. La notte è trascorsa tranquilla grazie alla "piccola vedetta lombarda" Pirelli che non ha chiuso occhio, tenendo sotto controllo i rumori molesti e le possibili fughe di gas.
Comunque alla mattina svegliarsi in questa succursale terrena del paradiso, ci ha fatto dimenticare tutti gli imprevisti e le fatiche e facendoci capire ancora una volta di più, quanto pedalare sia fantastico!

... più che pedalare, si mangia!
 E il terzo giorno Dio creo’ il Vars.
Quella che doveva essere la tappa di trasferimento si e’ rivelata (a detta di molti) la piu’ dura. Iniziata con la discesa dal rifugio, (non e’stato facile staccarsi dal proprietario che anche la mattina ha insistito perche’ rimanessimo...), e’ proseguita sulla Boucle dell’Izoard, una serie di strappi incarogniti posizionati rigorosamente in costiera dove il sole fonde il metallo. Il Vars parte da Guillestre e s’impenna per 20 km ripidi , caldi e impietosi e finalmente dopo ore di sforzi e attacchi di panico e di sole (l’Elena all’ultimo km ha chiesto il divorzio a Pistorius), ci siamo fermati per una sosta rigeneratrice (31°) al Rifugio Napoleon ad 1 km dalla vetta; il mangiare e’ stato buono, il servizio invece un po’ lento… la vecchietta dietro a noi altro non era che una ragazza di 30 anni che anni prima si era seduta e stava ancora aspettando le sue scaloppine al marsala!!!. Poi tutti in picchiata’ fino a Barcellonette , dove per fortuna, essendo il Condottiero un po’ cotto, aveva detto al grande Alfio (l’autista che non ci ha fatto rimpiangere Severino..- anche se mangia il triplo) di aspettarci ai piedi dell’ultima salita prevista, caricando così tutti in pulman… cavalli e cavalieri. Alla sera ci siamo presentati al buffet dell’hotel Du Soleil di Praloup agguerriti e battaglieri. Fernando, altra new entry, ha erroneamente inteso che il cibo del buffet era da finire e che era un peccato lasciare tanto ben di Dio con tutta la gente che muore di fame…e ha iniziato a comporre improbabili piramidi di cibo sui piattini in dotazione nella sala, tanto che alcuni bimbi hanno pensato che fosse un numero promozionale del circo Togni, quando Fernando e’ riuscito ad inanellare 16 tipi di formaggi diversi su un letto di salmone, cozze , pesche sciroppate,anatra all’arancia e olive all’ascolana.
Come rinfrescarsi le idee...
Alla fine fra gli applausi di tutti i commensali, gli hanno persino chiesto l’autografo!!.
Il quarto giorno RIPOSOOO!
Tutti al lago, un lago di origine glaciale che e’ stato attrezzato di spiagge, lettini, bar e pedalo’! Un bagno rinfrescante che ci ha permesso di ritonificare i muscoli provati da giorni di fatiche. L’unica nota stonata??? Il segno dell’abbronzatura sulle braccia nere carbone che contrastano col bianco latteo dei tronchi corporei pallidi e smunti!!
Il premio per la peggior abbronzatura e’ andato a Fabiolino (la terza new entry del gruppo), un giovane di Filo di Argenta, ancora minorenne, che ha come caratteristica quella di parlare un linguaggio tutto suo che solo i monaci tibetani in esilio e il Fuso intendono e comprendono, ma al di la di questo e’ stato bello avere forze fresche e giovani al giro!. Vai così….
Ultimo km della Bonette
E finalmente, come nella grande tradizione Ad Maiora e’ venuto il momento del tappone… l’ascesa della Bonette , la cima piu’ alta d’europa e l’inedita salita al Col de la Moutiere con gli ultimi 3 km insidiosissimi perche’ su fondo sterrato.
Una giornata bellissima ci accompagna per la lunga e piacevole salita della Bonette (30 km circa) e all’arrivo al passo (2.720 mt) non ci si deve illudere di aver concluso perche’ manca il km piu’ duro per raggiungere la cima a 2,802 metri, creata ad arte dai francesi con terra riportata per poter vantarsi della salita piu alta d’europa… sono veramente delle “m.....” ‘sti francesi!!
Poi una veloce discesa , una piccola sosta in paese assolutamente di stile provenzale e poi l’attacco alla salita piu’ ostica quanto sconosciuta di tutto questo Ad Maiora 2012 , il passo della Moutiere, 14 km per scavalcare 1000 metri di dislivello… ma non e’ tutto: alla fine per raggiungere la strada che riscende a Jausiers (dove ci attendeva il pullman) ecco i famosi 3 km sterrati , quelli che hanno convinto Dirani a ritenersi soddisfatto solo della prima salita, i 3 km che hanno sancito definitivamente il divorzio fra Elena e Michele (Pistorius) , i 3 km hanno creato un po’ dei nervosismo fra il gruppo, ma che una volta fatti e finiti ti danno consapevolezza di aver compiuto un impresa quelle che alimentano la passione per la bici.
Sterrato... solo per veri grimpeur!
Durante la salita si e’ notato un Piat particolarmente in giornata che pero’ nel rispetto dello spirito Ad Maiora non ha mai abbandonato la compagnia con i suoi usuali scatti perentori (oramai un ricordo lontano…) ma ha fatto compagnia al condottiero e alla consorte ancora a pezzi per la prematura scomparsa del suo beautycase dimenticato nella camera d’albergo a Valloise: gli siamo stati tutti vicini!.
... si sale alla Cayolle-
Rientro in Hotel con pullman. Solo il mitico Fernando ha pedalato la tappa come originariamente prevista raggiungendo l’hotel a quota 1600 con le proprie gambe pedalando piu’ di 3500 metri di dislivello….. e forse anche per questa impresa alla sera Fernando e’ stato premiato con la maglia “BIANCA” che ogni anno evidenzia l’atleta che maggiormente si e’ contraddistinto nell’intero giro… ma altrettanto ci tengo a precisare che Fernando meriti questo premio al di là di ogni performance sportiva, principalmente perchè e’ un compagno di viaggio ideale: peccato sia entrato nel gruppo solamente da quest’anno.
E poi finalmente il meritato riposo trascorso ognuno nella propria stanza in compagnia delle proprie "arie" (che quest’anno sono aumentate vertiginosamente, sarà l’aria e l’acqua di montagna!!!).
Stamattina ultima tappa: l’ascesa del col de la Coyolle che si staglia fra rocce verticali, profonde gole e cascate fragorose…. Ma forse per l’appagamento più che per la stanchezza, il gruppo si è spezzato in due e alle prime gocce di un irrigatore mal funzionante che ha lanciato due gocce verso la strada, alcuni hanno girato le bici a 10 km dalla vetta per far ritorno al checkpoint con il pulman e concludere così il Tour 2012. Solo in 7 hanno raggiunto la vetta per la foto di rito, dopo 30 km di pura e continua salita.
Gigino "Maglia Nera 2012"
Adesso siamo sul pullman a 2 ore da casa ed e’ il momento di fare un bilancio.
10 anni di puro godimento ciclistico, di fatica e sudore, di piacevole convivenza di divertimento.
10 anni che, grazie alla sapiente organizzazione del Condottiero, ci hanno fatto vivere e comprendere un andare in bici in un modo differente, ma forse-forse il miglior modo che ci sia.
Un ciclo che iniziato anni fa come tutte le cose e’ giusto che abbia una fine… ma quello che non puo’ finire e’ la passione che ci lega a questo maledetto ma bellissimo sport!!
AD MAIORA!!
(by Gigino)

Strike: obiettivo centrato!

















Si è fatto ritorno.... si fa sempre ritorno, ma sempre con una valigia colma e carica di tante immagini, emozioni e ora di ricordi, che rendono questi rari momenti di vita... indimenticabili. Un altro viaggio sulle due "ruote e pedali" differente e unico come sempre nel suo essere, reso possibile da un cocktail di componenti indispensabili per centrare l'obiettivo con lo spirito di Ad Maiora, sempre in bilico tra il dire e il fare:
"... alla ricerca di noi stessi, di eterna rivincita sulla quotidianità, rientrando in una dimensione più umana, di relax, di “massaggio dell’ego”, di armonia del corpo, di divertimento con se stessi e con gli altri, ma soprattutto alla ricerca di vere emozioni".
E tutto questo è stato possibile grazie alla silenziosa complicità di tutti i partecipanti che con fatica, coesione, simpatia e determinazione hanno fortemente voluto essere protagonisti per questa ennesima esperienza cicloturistica.
Nessuno potrà mai descrivervi ciò che ha realmente provato nel raggiungere la cima di una  vetta imponente, un passaggio lungo un gola scavata dall'acqua imperiosa di un fiume sorgivo, la soddisfazione di avercela fatta dopo una estenuante interminabile ascesa.... è qualcosa di personale, di intimo che conserviamo gelosamente: sono momenti che bisogna vivere in prima persona!.
Ogni cosa che inizia porta con sé il seme della fine e per Ad Maiora Bike è giunto il momento di concludere questa passione nell'organizzare il Tour estivo cicloturistico,  chiudendo in bellezza e con grande soddisfazione una esperienza durata ben 10 anni con 11 edizioni che ci hanno portato a pedalare in tutto l'arco alpino da Kranjska Gora ai Pirenei !!! che momenti abbiamo condiviso con tutti gli amici di Ad Maiora!!!.  Grazie ai tutti i 52 "friends" che si sono alternati in questi anni, partecipando alle varie edizioni e rendendo possibile questo successo.
Ogni cosa che finisce... in realtà... è sempre l'inizio di qualcos'altro.....
"Non il frutto dell'esperienza, ma l'esperienza stessa, è il fine". (W.Pater)