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mercoledì 29 febbraio 2012

Sabato 3 marzo

Escursione al Monte Trebbio
Ritrovo: Bar Briko Lugo ore 9.00
Percorso: 110 km - circa 5 ore
Ristoro: Modigliana
Riprendiamo le nostre escursioni settimanali con il mitico Monte Trebbio, un appuntamento quasi propiziatorio per i nostri inizi stagione: Il Trebbio, dal versante di Dovadola, è indubbiamente una salita ostica soprattutto se affrontata in questo periodo di fuoriforma ma pur sempre piacevolissima nei suoi 6,3 km / 6.1% per le sue viste panoramiche e per l’andamento di una ascesa a 3 gradoni che aiutano, anche l’ignaro pedalatore, a riguadagnare il fiato a causa delle pendenze pungenti che arrivano fino al 13-14%.
Ma chi lo conosce…. non lo evita (come si potrebbe pensare) anzi !!! lo affronta nel modo e nella maniera più consona al suo stato di preparazione se si vuole gustare a pieno tutte le prelibatezze visive che ci dona.


Monte Matajur

Partenza: Savogna (UD)
Quota massima: Rifugio Pelizzo 1320 mt
Sviluppo: 12.1 km
Dislivello: 1.108 mt
Pendenza media: 9,1 %
Pendenza media: 20 %

E' la salita più conosciuta in Friuli.
Tutti gli appassionati di ciclismo della regione l'hanno percorsa almeno una volta.
La sua fama è sicuramente legata alla vicinanza alla pianura, al rifugio Pelizzo che si trova proprio alla fine della salita e al tratto da Montemaggiore alla vetta con i sui interminabili rettilinei completamente assolati.  Fino a Montemaggiore la strada è particolarmente bella, dopo il tratto iniziale si supera un piccolo albergo e si inizia a salire quasi sempre nel bosco. Il fondo è ben tenuto, le pendenze, pur notevoli (8 km 10%), sono mitigate da molti tornati. Si entra a Montemaggiore, dove si può prendere una scorciatoia sulla sinistra (un vero muro, uno strappetto al 20% ma di appena 50 mt) oppure attraversare il paese e ricongiungersi con la strada nuova che sale da Cepletischis.  Da qui in poi non c'è più respiro, circa quattro Km con lunghi rettilinei che non finiscono mai, la vegetazione arborea è scomparsa e il sole si fa sentire.  Alla fine la tenacia viene premiata al rifugio Pelizzo, aperto quasi tutto l'anno, dove si può ristorarsi e godere il magnifico panorama sulle valli del Natisone.
Fonte: http://spazioinwind.libero.it/teledirain/salite/m_matajur_old.htm

Ciclofficine Popolari



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Sono un luogo dove è possibile AUTO-riparare, recuperare, immaginare biciclette, e soprattutto è un luogo dove questa attività è il punto di partenza di un percorso di riflessione sul consumo e sugli stili di vita, sulla mobilità e sui trasporti, sull'intero sistema/mondo, prigioniero della logica capitalistica di potere, petrolio, guerre,inquinamento, impoverimento e sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta. Le Ciclofficine Popolari sono autogestite e senza scopo di lucro e nascono dall'iniziativa di volenterosi ciclisti urbani che hanno fatto dell'uso e della riparazione della bicicletta il mezzo di un diverso stile di vita, basato sulla necessità del recupero e del riciclo dei materiali, sull'efficacia della lentezza,sul rispetto delle diversità e sullo scambio di conoscenze all'interno di strutture orizzontali. La bicicletta è il nostro mezzo, la bandiera di questo impegno quotidiano. La diffusione l'utilizzo di massa delle biciclette può liberare la metropoli dalla dittatura dell'automobile e per questo in una Ciclofficina Popolare si può mantenere efficiente il nostro mezzo di trasporto, attraverso la condivisione di semplici conoscenze meccaniche e e l'uso comune di spazi e di attrezzi, il recupero e il riutilizzo di bici e dei loro componenti altrimenti destinati alle discariche, secondo la logica del consumista del comprare/consumare/buttare/ricomprare. Nelle Ciclofficine Popolari viene dimostrato che con piccoli cambiamenti personali, come l'uso quotidiano della bicicletta, si può mutare la qualità della vita di tutti e rendere più vivibili le nostre città: la bicicletta libera e nostre città dallo smog, dal traffico, dal rumore; è un'attività fisica quindi produce endorfine, che fanno bene al corpo e all'umore, è economica e quindi popolare. L'automobile è un mezzo ormai obsoleto. Entra anche tu in una ciclofficina e vivi la tua veloruzione!
Nella zona Romagna:  Ciclofficina Capolinea, via Volta 9 Faenza.
Fonte: www.zoes.it

martedì 28 febbraio 2012

lunedì 27 febbraio 2012

Vagabondi sempre e comunque

Una fase di passaggio obbligata nella vita di qualunque ciclo-escursionista è quella in cui si è finito di esplorare il territorio intorno a casa propria e si inizia a sentire il richiamo di luoghi differenti e lontani, si prova un desiderio irrefrenabile di salire in sella alla propria bicicletta e scoprire lentamente il mondo là fuori.

domenica 26 febbraio 2012

Finalmente !!!

Certamente la giornata di sabato è rientrata nelle anomalie meteo stagionali con la sua punta di temperatura massima di 19 gradi, cielo sereno, terso.... l'ideale per noi cicloturisti, che non ci siamo certo fatti sfuggire una occasione così "ghiotta" per ri-salire sulla bicicletta specialissima e rimettere in moto i muscoli arrugginiti. Pertanto il gruppo Ad Maiora si è diretto verso Palazzuolo per salire al Monte Carnevale, ancora imbiancato dalla neve presente: 128 km che in questa stagione sono pesanti da smaltire soprattutto dopo il letargo "stradale" invernale ma che oramai fa parte di quel allenamento consuetudinario che ti permette poi di poter aggiungere gradualmente ulteriori gradi difficoltà nel proseguo dell'anno.
La giornata successiva è stata invece interpretata a piacere tra coloro che hanno preferito "sgambare" in una pedalata a ritmi blandi e rilassatori sul Torranello per poi far rientro a Lugo e altri che hanno allungato il percorso, proseguendo per la sempre incantevole costiera Via dell'Amore e svalicando sul Monte Albano.
Niente male come primo weekend ! ... e attenti al programma del prossimo. Bye

giovedì 23 febbraio 2012

Una vera passione per la FIXED

Mozzo fisso contropedale
Ultimamente mi sono molto appassionato a questo “Scatto Fisso” e ho incominciato a leggere qua e là per informarmi e approfondirne la conoscenza, scoprendo con sorpresa un sacco di appassionati. In effetti la parola appassionati è molto appropriata rispetto a un qualsiasi sostantivo connesso “a colui che usa la bicicletta” perché è solamente la passione che muove tutte quelle energie protese a scegliere i particolari e costruirsi il mezzo a due ruote che è al centro della nostra discussione. Comunque la mia curiosità ha radici lontane e identificate ad un utilizzo in gioventù di una Torpado 28” nera con contropedale (di mio padre) che purtroppo mi è stata rubata; quindi … mi è ritornata la voglia di ri-farmi una bicicletta similare e mi sto documentando. Leggendo in un specifico blog dedicato alla Fissa (www.ciclistica.it) ho intanto appreso che, ruotalibera, contropedale e fissa sono le tre interpretazioni molto differenti dello stesso concetto, in cui però giocano predisposizione, indole, abilità e desiderio. Prima di scegliere una delle tre "scuole" è necessario avere ben presenti quali sono i pro e i contro di ognuna.
RUOTA LIBERA: i pro sono quelli di guidare una bicicletta nella concezione più classica e conosciuta di tutte. Questo si trasforma in facilità di guida (probabilmente è la bici su cui da bambino hai imparato ad andare), reperibilità dei pezzi di ricambio, possibilità di customizzazione tecnica (puoi scegliere se farla singlespeed, con il cambio, con le leve da corsa o da mtb, ecc…). I contro sono una maggiore manutenzione (+ pezzi in gioco) e una peggiore estetica (questo nel caso in cui ti piacciano piacciono le biciclette nude e semplici).
CONTROPEDALE: Il giusto compromesso tra estetica e sfruttabilità: lo stile è quello di una fissa e la ruotalibera non ti fa rimpiangere la tua vecchia bici. Ma con dei limiti.
FISSA: esteticamente impagabile, meccanicamente semplicissima: tutto ciò si traduce in una minore manutenzione, ma occorre abituarsi ad un nuovo concetto di bicicletta ed andatura, che può piacere o meno “ La ruota gira e i pedali anche…”. A mio avviso, il classico esempio di "o si ama o si odia".
Poi esistono interessanti varianti come ad esempio il mozzo flip-flop,un mozzo con la filettature su entrambe i lati in modo da poter montare 2 pignoni diversi e utilizzare l'uno o l'altro semplicemente smontando ed invertendo la ruota e in più a seconda del tipo di mozzo si possono montare 2 pignoni fissi, 2 ruote libere o un fisso e una libera. E tante altre varianti….
Fonte: www.ciclistica.it post morze81

Condividere per risparmiare


Il BIKE SHARING è un mezzo di trasporto alternativo, non inquinante e che non provoca problemi di parcheggio .’ un sistema innovativo di noleggio gratuito di biciclette che consente di spostarsi da un punto all'altro con la bicicletta, in modo agevole e favorendo l'integrazione con i differenti mezzi di trasporto. Per gli spostamenti sulle piccole e medie distanze nell’ambito cittadino, il Bike Sharing è una concreta alternativa all’utilizzo dell’automobile, con conseguenze positive in termini di traffico e ambiente. La massima parte degli spostamenti in città, infatti, avviene in un raggio di pochi km, per i quali la bici è il mezzo ideale di spostamento, perché il più conveniente in termini di velocità di spostamento, impatto ambientale, energia globalmente spesa. By Bike risponde alle esigenze dei Comuni che vogliono essere all’avanguardia nel settore della mobilità sostenibile e che vogliano accostarsi alla novità del bike sharing al fine di promuovere l’uso della bicicletta in città. Il sistema comprende, oltre alla fornitura di biciclette, un’adeguata campagna di comunicazione. Il sistema di prelievo delle bici è meccanizzato, con l’utilizzo di una chiave codificata e non duplicabile. By Bike permette l’utilizzo della bicicletta in ogni città che adotta lo stesso sistema con la stessa chiave. Una buona idea di civiltà!.

mercoledì 22 febbraio 2012

A pensarci bene....


"L'uomo.. Per trasportare un grammo del proprio peso per un chilometro in dieci minuti, consuma 0.75 calorie.. è una macchina termodinamica più efficiente di qualunque veicolo a motore.. L'uomo in bicicletta può andare tre o quattro volte più svelto del pedone, consumando però un quinto dell'energia".
IVAN ILLICH "ENERGIE ET ÉQUITÉ" Le Monde 1975

Salvataggio in extremis


The Times Cities fit for cycling
La scorso mese il Times di Londra ha lanciato una campagna a sostegno delle sicurezza dei ciclisti che sta riscuotendo un notevole successo (oltre 20.000 adesioni in soli 5 giorni).In Gran Bretagna hanno deciso di correre ai ripari e di chiedere un impegno alla politica per far fronte agli oltre 1.275 ciclisti uccisi sulle strade britanniche negli ultimi 10 anni. In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito. Questa è una cifra vergognosa per un paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times che potrete trovare a questo link: 

Un "nobile" olio

"A BRISIGHELLA LI ULIVI DANNO FRUTTI SEMPRE COSI' PERFETTI CHE NE STILLA DA ESSI UN OLIO FINISSIMO...." Lo scriveva Antonio Metelli, storico dell'800, nelle sue cronache. Molto prima, nel 1594, Andrea Giovanni Callegari, Vescovo di Bertinoro, riferendosi alla Valle del Lamone, in una lettera inviata a Mercuriali, medico del Granduca di Toscana, affermava che: "L'aria, l'acqua, li vini e l'olio e i frutti sono cosi' buoni e saporiti che non hanno invidia a qualsiasi altra regione". Se si retrocede ancora alla ricerca di riferimenti, a testimonianza di quanto sia radicata la coltivazione dell'ulivo nella valle del Lamone, arriviamo addirittura al II secolo d.C. Risale, infatti, a questo periodo il rudimentale frantoio familiare per olive rinvenuto negli scavi di Pieve del Tho'. Dalla storia antica a quella recente. La millenaria coltivazione dell'olivo a Brisighella, sui bei poggi esposti e protetti dai venti freddi fanno di questa zona, posta ai limiti dell'aerale della coltivazione dell'olivo sul versante Adriatico, un unicum estremamente interessante. La varietà predominante coltivata é la "Nostrana di Brisighella". Gli oliveti, in predominanza a coltura promiscua, coprono una superficie di circa 300 ettari con 70.000 piante d'olivo. Le olive si raccolgono al giusto punto di maturazione, la raccolta avviene a mano per brucatura e la consegna al frantoio in piccole cassette avviene giornalmente. L'estrazione si effettua con il metodo Sinolea (per percolamento), a temperatura controllata. Dal 1996 l'Unione Europea ha concesso il riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta) all'Olio Extra Vergine di oliva di Brisighella con la denominazione "BRISIGHELLA DOP". Il pregiatissimo Olio extravergine di oliva di Brisighella Dop, nelle varietà Brisighello, Pieve Tho, Nobil Drupa ha come zona di produzione i comuni di Brisighella, Faenza, Riolo Terme, Casola Valsenio, Modigliana

Il Piatto Verde

"Il Piatto Verde" è l'imperdibile rassegna gastronomica che avrà luogo a Riolo Terme dal 12 al 16 marzo. Si tratta della XX edizione e per l'occasione sono state chiamate all'appello ben due stelle Michelin: Philippe Léveillé e Gianni D’Amato.
Le Terre di Faenza è un comprensorio turistico dall'eccellenza enogastronomica incomparabile. Siamo in quella parte di Romagna in cui primeggiano aziende vinicole osannate dalle guide di settore che non hanno risparmiato elogi e massimi riconoscimenti. Tra le tentazioni culinarie locali, qui si trovano prodotti gastronomici fondamentali per la preparazione di piatti del territorio: lo Scalogno di Romagna IGP, l'olio di Brisighella DOP, il Carciofo moretto e i “frutti dimenticati”. A Casola Valsenio, inoltre, si trova l’importante Giardino delle Erbe officinali “Augusto Rinaldi Ceroni”, mentre la città di Riolo Terme ospita l’IPSSAR “Pellegrino Artusi”, Istituto Alberghiero custode della lunga tradizione culinaria ereditata e trasmessa con particolare cura e attenzione verso i prodotti locali. Riolo Terme sarà la sede della rassegna Il piatto Verde, con un programma allettante che annovera cene e corsi di cucina per imparare i segreti di famosi chef “stellati”. I più temerari avranno la possibilità di partecipare ad un concorso aperto a chiunque voglia divertirsi e cimentarsi con le fiamme dei fornelli. I professionisti del settore ne troveranno uno riservato agli Istituti alberghieri di tutta Italia e d’Europa. In particolare, i partecipanti che studiano per diventare cuochi provetti potranno gareggiare creando ricette a base di erbe, la migliore verrà premiata da un'apposita giuria che suddividerà i piatti in due categorie. cerfoglio, finocchio, noce moscata, menta, dragoncello, aneto, rosmarino, calendula, ruta, ortica, salvia, malva, lavanda, camomilla, levistico, alchechengi.

martedì 21 febbraio 2012

Passo Pennes

Partenza: Vipiteno
Quota massima: Passo 2211 mt
Sviluppo: 14.5 km
Dislivello: 1.263 mt
Pendenza media: 8,7 %
Periodo consigliato: da maggio a settembre
La scalata del Passo Pennes dal lato vipitenese rappresenta un itinerario ciclistico di difficoltà medio-alta, con pochi respiri, in cui gli strappi più decisi si condensano nei primi 2 Km (> 11%) e proprio prima di raggiungere il valico (>14%), senza mai, peraltro, scendere sotto il 7%. Allo stesso tempo, questa salita di oltre 1.200 m di dislivello regala vedute panoramiche tra le più vaste di cui si possa godere in Alto Adige attraversando paesaggi rurali tra i più tipici e meglio conservati.
Partendo da Pruno (frazione di Campo di Trens), la prima salita si attesta subito sul 7% ma, già nel 2° Km, supera
il 14% per scavalcare lo zoccolo montano anticamente modellato dal ghiacciaio della Val d'isarco, ora addomesticato da un continuo susseguirsi di radure e lembi di foresta. Al Km 2,3 la strada volge a S per superare un profondo canalone che scende verso la Val d'Isarco e per un brevissimo tratto è possibile usare rapporti più duri (4%), ma il canalone, la cui vegetazione testimonia la severità delle valanghe che vi si abbattono in inverno, chiede subito un tributo con una rampa che supera il 15%. Si attraversa un lungo tratto di foresta fino al Km 5,2 (9,7%) dove improvvisamente la selva lascia spazio a vasti prati sospesi sulla valle che scende verso Novale Basso.
Al Km 5,6 si raggiunge un tornante marcato in corrispondenza dell'abitato di Dosso (1.498 m; 9,1%) e poi un altro tornante con cui si guadagna il limite altimetrico superiore dei prati. Senza concedersi altri tornanti, la strada continua ad inseguire il valico al ritmo del 9% per curvare leggermente a dx al Km 7 e portarsi su un versante in cui il bosco si fa più rado. Il tracciato continua a farsi irrequieto, raggiungendo al Km 8 la quota 1.720 m ed inoltrandosi ora in terreno prettamente alpino con frequenti canaloni che scendono attraverso un versante sempre più diradato e ricco di arbusti alpini cui l'asfalto ha dovuto fare qualche concessione mantenendosi oltre il 12%. Il tornante a quota 1.844 m è ormai quasi in territorio spoglio (Km 9,4) e di lì si vede già il passo, ma il tratto a seguire è destinato a durare e a non regalare soddisfazioni anticipate. Al Km 11 si raggiunge quota 2000 m sul nastro asfaltato che avanza in mezzo alle praterie d'alta quota con pendenze a tratti al 15% e mai inferiore al 10%. Il paesaggio è spettacolare e ricorda lande subartiche, in cui la bicicletta si perde come un puntino nella vastità. Al Km 13 l'ultima rampa di 600 m al 11% che conduce alla luce e all'adrenalina di una scalata epica.

lunedì 20 febbraio 2012

Quando si dice... bella!

Foto: www.biascagne-cicli.it
La bici a ruota fissa è la sublimazione del ciclista: nessun rapporto e niente cambio, ma solamente scatto fisso, pignone fisso. Ha un solo rapporto possibile e nessun meccanismo di "ruota libera", per cui se girano le ruote, girano anche i pedali e con essi le gambe di chi monta in sella. Molto di più di un mezzo di trasporto, la "fissa" incarna una filosofia "no frills" (senza fronzoli), condivisa dalla maggior parte dei suoi cultori: al bando tutto ciò che non è strettamente necessario. I padri spirituali sono i bike messengers di Londra, New York e San Francisco (adesso attivi anche a Milano), corrieri su due ruote che sfrecciano nel traffico e che hanno importato nelle vie urbane una dimensione ciclistica che apparteneva esclusivamente alla pista: la ruota fissa. Ora è moda… concentrata soprattutto nelle città e tra i giovani “undergroung”, e in Italia diventa anche tendenziale per chi vuol farsi notare e far notare un mezzo a due ruote particolare e splendido; e allora questo restyling diventa una ossessionante ricerca di Vintage ciclistico con pezzi e particolari unici che rendono unico il prodotto a due ruote. Sapete cos’è un mozzo con freno a contropedale oppure che ne sapete di una ruota che si può invertire disponendo di differenti e contrapposti pignoni a scatto fisso oppure vi siete mai fermati ad ammirare una sella Brooks dal fiammante cuoio? Noooo… allora è il momento di informarsi!

domenica 19 febbraio 2012

Presentazione programmi 2012


Per chi ancora nutrisse dei dubbi sullo "status" di Ad Maiora Bike, è bene chiarire che NON è una società cicloturistica, ma soltanto un movimento che promuove l'azione escursionistica praticata in bicicletta in tutte le sue varianti: una grande risorsa e un utile contenitore di idee a disposizione di tutti coloro che apprezzano questo sport inteso come passatempo e come fenomeno turistico.
Da circa 11 anni abbiamo pedalato a spasso per l'Europa alpina e pirenaica con il solo obiettivo di divertirci e condividere delle giornate uniche e indimenticabili sulla nostra "specialissima", ed è per questo che siamo nuovamente ad invitarvi all'appuntamento annuale di presentazione dei programmi escursionistici 2012.
Venerdì 9 marzo alle ore 21, presso la Sala Conferenze -Banca di Romagna - Via Manfredi 10 Lugo, avremo modo di incontrarci per parlare esclusivamente di cicloturismo: ci sono ancora tantissimi "angoli di paradiso" da scoprire....

sabato 18 febbraio 2012

Aspettando il bel tempo

E' certamente vero che quest'anno siamo partiti con la preparazione ciclistica nettamente in ritardo rispetto agli anni precendenti ma altresi abbiamo avuto modo di indirizzarci maggiormente sulla MTB, scoprendo un piacevole e alternativo (alla pari!) modo di pedalare. Comunque per gli amanti del bitume è soltanto questione di attendere una settimana e tutte le strade collinari saranno transitabili e la temperatura salirà con massime di 10°-13° che esprimo la media di stagione. Calma.... siamo ancora in inverno: per i più impazienti l'alternativa è "emigrare" sulla costa ligure dove si può godere del clima temperato che sembra abbia già superato i rigori delle scorse settimane.
Per coloro che invece sono costretti ad inventarsi qualcosa.... oltre allo spinning, non rimane altro che proseguire l'attività con la MTB su strade asfaltate ma con fondo innevato battuto (vedi foto strada Martin Poggiolo) che indubbiamente rende unica e piacevole ogni escursione.

venerdì 17 febbraio 2012

San Grugnone

Il carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la Quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze. E' una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana (ed in modo particolare in quelli di tradizione cattolica) e si conclude il giorno di martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di quaresima. La parola Carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne"), poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. A Conselice, in provincia di Ravenna, dal 1919 il Carnevale comincia quando nel resto d’Italia praticamente finisce. Il Mercoledì delle Ceneri, giorno che segna per la Chiesa Cattolica l’inizio della Quaresima, per i conselicesi segna invece invece l’inizio del loro Carnevale. Un noto musicista ravennate nonchè scrittore di tradizioni popolari romagnole, Francesco Balilla Pratella, così scrive: «A mezzanotte del martedì grasso, ultimo giorno della baldoria, suonava “la lòva” – usanza dei tempi in cui comandava il Papa – campana malinconica, che annunziava la fine del carnevale e il principio della quaresima. Il giorno dopo, il mercoledì delle Ceneri, si chiamava “e’ dè d’ Sén Grugnõn”, il giorno di San Grugnone (da grugno, grinta, smorfia di disgusto e di amarezza), poiché la gente, che si era abbandonata alla pazza gioia durante il carnevale, metteva poi su il grugno, pensando alla noia e alle rinunce doverose imposte dalla quaresima». Tutti a Conselice quindi mercoledì 6 e domenica 17 febbraio per divertirsi e passeggiare tra maschere, canti e balli.

giovedì 16 febbraio 2012

Una storica sella

Da circa un secolo e mezzo Brooks -England, produce con qualità artigianale i suoi prodotti in un piccolo laboratorio. Infatti già dal 1865, John Brooks dalla città natale di Hjnkley nel Leicestershire, con soli 20 sterline in tasca, si diresse verso la città di Birmingham dove nel 1866 cominciò a produrre finimenti per cavalli e pelletteria generale: Nel 1878 la sfortunata morte del cavallo di Mr Brooks gli ha genero’ altresi una splendida idea: non potendosi permettere un altro cavallo prese in prestito una bicicletta per andare al lavoro e trovando scomoda la sella che equipaggiava il mezzo si ripromise di costruire qualcosa di più confortevole. Nel 1882 Mr Brooks brevettò il primo modello di sella dando vita ad un prodotto di strepitoso successo per il loro trattamento a mano delle pelle sia per gli accessori della bicicletta come le borse ed altro. Le tecniche tradizionali di produzione di selle in cuoio sono state tramandate di generazione in generazione da abili artigiani sotto la guida della famiglia Brooks fino al 1958. Brooks England è immersa nella storia, vanta un marchio prestigioso che quasi 150 anni di tradizione ed esperienza. Obiettivo qualità e stile che non invecchia mai.

mercoledì 15 febbraio 2012

I nostri vini


La Romagna è la terra del Sangiovese la cui coltivazione occupa oltre il 70 % di tutto il vigneto subregionale, anche se l' unica Docg è quella dell'Albana di Romagna, riconosciuta con decreto nel 1987. Formato da dolci colline che dal Riminese fino al Ravennate e all' Imolese, passando per le zone collinari che nel Forlivese, Cesenate e Faentino congiungono il mare con l' appennino, il territorio vitato di questa regione presenta presenta comunque una varietà ampelografica significativa comprensiva di numerosi vitigni autoctoni in corso di valorizzazione. Complice la composizione del terreno e la vicinanza al mare che contribuisce a rendere il clima favorevole, con estati miti alternate a inverni più freddi e buone escursioni termiche tra giorno e notte, i vini prodotti in queste terre mostrano ottime qualità e un significativo potenziale di crescita. Tra vitigni storici il più conosciuto è senz'altro il sangiovese, alla base dei vini più prestigiosi di tutta Italia. Qui in Romagna questo prodotto dalla grande versatilità regala oggi nella sua terra di origine grandi vini, garantiti dal Doc Sangiovese di Romagna. Altro vino blasonato di queste terre è l'Albana, presente anche con la Doc Romagna Albana Spumante, che regala prodotti di grande spessore soprattutto nella tipologia Passito. E poi ci sono altri vini insigniti dalla Denominazione di Origine Controllata come Pagadebit, Trebbiano e Cagnina, ai quali si aggiungono vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot o Chardonnay che anche in Romagna hanno fornito risultati apprezzabili. Completano la rosa delle 10 Doc le quattro Doc dei Colli di Faenza, Rimini, Imola e Romagna Centrale, dove le caratteristiche dei vini contemplati da ciascun marchio beneficiano di alcune peculiarità del territorio di riferimento, e la Doc Bosco Eliceo, ultima propaggine meridionale della zona che racchiude i vini prodotti nelle zone lagunari del Delta del Po comprese tra le province di Ferrara e Ravenna. Da non sottovalutare sotto il profilo qualitativo anche i vini Igt (Indicazione Geografica Tipica) e da Tavola, dove trovano spazio alcune sperimentazioni di rilievo che hanno riportato alla ribalta alcuni autoctoni. Tra questi Bursôn o uva longanesi nel ravennate, Savignôn rosso o Centesimino e Ciliegiolo, ma anche altri autoctoni meno noti, attualmente in fase di studio.

martedì 14 febbraio 2012

Col du la Moutière

Partenza: Pont Haut
Quota massima: Passo 2444 mt
Sviluppo: 14.1 km
Dislivello: 1.097 mt
Pendenza media: 7,4%
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Nelle Alpi dell’Haute Provence, nei pressi di Barcelonnette, per transitare dalla Valle dell'Ubaye alla valle della Tinée, il cicloturista “in generis” opterà di percorrrereper la più conosciuta strada del Col de la Bonnette / Restefond. Ma per chi è attento a certe sfumature pedalatorie, studia attentamente le mappe e ama uscire dai percorsi classici, vi è una valida alternativa transitando dal Col du la Moutière (2444 mt).  Prima raccomandazione: e' sempre meglio avere appresso qualche camera d’aria (2) di scorta, perché ci saranno da percorre circa 5 km su una strada sterrata. Per sfruttare al meglio questo inedito percorso, è possibile fare un bel circolare partendo da Barcelonnette in direzione Jausiers, salire al Col de la Bonnette e scendere in direzione opposta nella valle della Tinée, svoltare per St Dalmas le Servage e la valle del Sestriere che conduce fino al passo di Moutière. Si percorrono circa un centinaio di chilometri e poco più di 3000 mt di altimetria, una vera performance per gli amanti del pedalare all’insù e dell’escursionismo: vi invito a scoprire questo passo sconosciuto dal popolo della specialissima, ma di grande valore tecnico-panoramico. Per entrare nei dettagli, la salita ha inizio a Pont Haut (1347 mt) che si trova sulla strada che scende dal Col de la Bonnette (5 km prima di St Etienne de Tinée), si svolta a destra su una strada con un buon fondo di asfaltatura in direzione St Dalmas le Servage.
Photo's authorhttp://www.flickr.com/people/klausnahr/              
La salita si mostra immediatamente con una pendenza moderata del 6/7% su 3 km; lasciandoci alle spalle il piccolo paese di St Dalmas, ci rimangono ora circa 10 chilometri per raggiungere il Passo, e rapidamente il gioco si fa duro con una serie di ripidi tornanti su una strada stretta dal fondo grezzo e con pendenze molto irregolari. Si prosegue lungo la Valle di Sestriere, in un incantevole bosco di larici, accompagnati dal fischiare delle numerose marmotte intanate nei fianchi rocciosi.. Questo passaggio è abbastanza facile e ci regala momenti per “respirare”, momenti utili al recupero prima di affrontare le restanti difficoltà della giornata. Poco dopo aver attraversato il torrente Braisse, la strada si raddrizza davanti a noi con un lungo rettilineo che si stende nell’incavo estremo della valle, prima di iniziare una nuova serie di tornanti con pendenze spesso vicino al 11%. Gli ultimi 4 km sono completamente esposti, fuori dalla foresta e ci permetteranno di osservare i paesaggi selvaggi e aridi che rappresentano a pieno questi imponenti montagne del Parco del Mercantour: ultimi sforzi per raggiungere la cima del Colle della Moutière (2444 mt).
Photo's author Jean-Max Reymond           





















Proprio sopra di noi spadroneggia la piramide scura del Col del la Bonnette e i suoi 2801 mt di altezza. Ora si fa ritorno, si prosegue verso la valle di Ubaye e dopo una breve discesa si giunge ad un bivio dove il fondo diventa sterrato, ma comunque abbastanza percorribile con una bici da strada tradizionale, soprattutto per coloro che non temono la polvere e di pedalare sempre seduti in sella per evitare di perdere l'aderenza della ruota posteriore. Da questo punto si innesta da sinistra una carrareggia che proviene da Bayasse…. dal Col de la Cayolle, una via da percorrrersi esclusivamente in MTB per via del fondo lastricato e molto sconnesso. 
Photo's authorhttp://www.flickr.com/people/klausnahr/

Ma ritornando a noi e al nostro incredibile percorso è bene sottolineare che la salita non è ancora finita, ci sono ancora 3 km di ascesa al 7% di dislivello su una strada che ci riporterà sul percorso classico, quello che abbiamo percorso precedentemente salendo al Col de la Bonnette, tre chilometri al di sotto dei 2600m di altitudine del Col de Restefond.  

Photo's authorhttp://www.flickr.com/people/klausnahr/

Riprendiamo la strada asfaltata, ora scendendo in direzione Jausier per concludere il nostro originale circolare cicloturistico a Barcelonnette. Questo itinerario, fuori dai percorsi “pedalati” dal popolo della bicicletta, è magico !!! …e l’escursionista non resterà indifferente di fronte a tali esperienze, come la forte impressione percepita di muoversi nella solitudine più assoluta, in un ambiente selvaggio e puro.

lunedì 13 febbraio 2012

Ciclo Speedway

Conoscete il cycle-speedway.... nooooo! Beh ecco a voi il campionato europeo 2010. 

Il benessere in vetrina


Giunta alla sesta edizione Naturalexpo si terrà presso la Fiera di Forlì dal 24 al 26 febbraio e si conferma come una delle vetrine più attente a quei principi che stanno alla base del benessere olistico della società e dell’individuo. La manifestazione ricerca principi che portano al sentirsi bene con se stessi, a vivere in armonia con l’ambiente circostante, a condividere con l’altro il piacere dello stare insieme, cercando di creare quelle giuste sinergie ed empatie per dar vita ad un concetto diffuso di qualità di vita. Naturalexpo rappresenta nel panorama italiano una valida alternativa per poter esporre e presentare i nuovi prodotti del benessere e i diversi trend della salute e dell’ecologia. E’ un’occasione per incontrare un pubblico pronto ed interessato, alla continua ricerca di qualità di vita nello star bene seguendo i principi di benessere e di stili di vita naturali.

domenica 12 febbraio 2012

Ciaspolata

Abbiamo già avuto modo di descrivere ampiamente i vari sintomi di astinenza dalla pratica abituale della bicicletta, ma ahimè abbiamo scordato di menzionare il "ballo di San Vito" una forma rara di iperattività che non permette soste prolungate del corpo e della mente. Diagnosticata fortunatamente in tempo al nostro friend PINA, la cura prescritta non ha ancora avuto l'effetto dovuto infatti oggi è stato avvistato in balia di una "ciaspolata" sulle colline brisighellesi, organizzata appositamente dal CAI lughese per lenire le acute insofferenze di cui soffre ora-mai da alcuni anni e causate dall'uso troppo frequente del ciclo. Auguri di pronta guarigione!

MTB: 10 cose da sapere

giovedì 9 febbraio 2012

L'oscura Rocca delle Caminate

Lo sapevate che esiste una quinta via che sale fino alla vetta della Rocca delle Caminate? Oltre alle conosciute e incantevoli  quattro ascese che partono da Meldola, Grisignano, san Colombano e Predappio, proprio da quest'ultima cittadina ha inizio un ulteriore versante, inedito e nascosto che per gli amanti del ciclo-escursionismo è una vera libidine pedalatoria: dalla Piazza Centrale, dove si erge l'imponente chiesa di S. Antonio da Padova, si imbocca una via laterale (Via Zara) che scende al torrente Rabbi e lo attraversa giungendo al borgo di San Demetrio ove ha inizio la salita. Una stretta carreggiata che si impenna immediatamente nel primo km con una pendenza al 10% di media, questo è il suo biglietto da visita: il fondo non è dei migliori ... anzi! ma il paesaggio circostante è una delizia con una vista superba su tutta la valle fino  a giungere alle colline circostanti. Il secondo km è più pedalabile se non per una improvvisa e secca impennata di 200 mt al 12% per giungere a quota 280 mt. Il silenzio qui è di "casa". Si scende per circa 700 mt e poi si ricomincia a salire per l'ultimo tratto, il più impegnativo che ci condurrà con forti pendenze fino alla cima della Rocca delle Caminate, in prossimità del Bar Ristorante (lato Meldola), di cui gli ultimi 150 mt sono sterrati su fondo battuto. In totale 4.2 km percorsi con un dislivello di 287 mt.

mercoledì 8 febbraio 2012

Cultura in bicicletta

Il 24 e 25 marzo 2012 il FAI (Fondo Ambiente italiano) in collaborazione con la FIAB organizzerà la 20° edizione della Giornata di Primavera, con l'apertura straordinaria al pubblico e visite guidate in centinaia di luoghi aperti.  Dal 2004 a oggi le associazioni cicloambientaliste FIAB e le delegazioni territoriali FAI collaborano per organizzare escursioni in bicicletta ai luoghi dei monumenti aperti. Ai partecipanti alle biciclettate sono riservate corsie preferenziali per l'accesso ai beni. Consultate il sito della FAI http://www.fondoambiente.it/ per verificare i meeting-point e le proposte dei monumenti che aderiranno a questa importante iniziativa.
Maggiori info: http://www.fiab-onlus.it 

Una idea tossica

Vari sintomi di astinenza (irritabilita', ansia, fame, impulso a fumare) sono ora mai presenti nel ciclista in generis per l'impossibilità di pedalare a causa dell'impercorribilità delle strade asfaltate, stracolme di neve e ghiaccio: e quindi ci rimane solamente di inforcare il mezzo MTB per percorre strade bianche (non quelle dell'Eroica!) con neve battuta (vedi foto allegata - Rocca delle Caminate).
Pertanto se domenica il Meteo fosse clemente regalandoci soltanto una pausa delle precipitazioni nevose, previste copiose nel nostro territorio nelle giornate precedenti, allora presi da un impulso "tossico" si potrebbe proprio organizzare una "scalata" alla Rocca in MTB, che così innevata è fantastica!
Appuntamento quindi:
Domenica 12/02 / Bar Briko ore 8,30
PS. L'appuntamento Challenger UISP " I tre fiumi di Romagna" è stato definitivamente annullato e rimandato al prossimo anno.

martedì 7 febbraio 2012

Si cade.....

"Non usate l'auto se non è strettamente necessario". Questo l'appello più comune che i sindaci si affrettano a fare in caso di forti nevicate. L'invito, oltre a suggerire prudenza per il manto stradale potenzialmente ghiacciato, mira soprattutto ad agevolare le operazioni di sgombero neve dalle strade. Ma lo stesso invito andrebbe esteso anche agli amanti delle due ruote ecologiche? Proprio in questi giorni il Comune di Ravenna ha ordinato che, in occasione di precipitazioni a carattere nevoso e/o in presenza di ghiaccio, è disposto il divieto di transito per tutti i veicoli a due ruote in tutte le strade di pertinenza comunale: "L'autobus si muove con maggiore garanzia di sicurezza e attenzione alle esigenze degli utenti deboli, mentre i cumuli di neve ai lati delle strade rendono molto pericoloso, oltre ad accrescere il rischio di slittamenti e cadute, l'uso della bicicletta". Sono in molti però gli amanti della bicicletta che, anzi, soprattutto nei momenti in cui la circolazione automobilistica è rallentata e diradata, ne approfittano per ribadire la libertà di movimento insita nel mezzo. I più audaci e attrezzati arrivano a montare per l'occasione gomme chiodate per pedalare in tutta tranquillità. Altri si limitano a prestare un po' più di attenzione a discese e brusche frenate...
Fonte: www.ecodallecitta.it

lunedì 6 febbraio 2012

Curiosi?

Per coloro che domenica sono rimati al "palo", per coloro che hanno calzato troppo a lungo le pantofole nel sempre-troppo-lungo weekend, per coloro che si sono rimasti nel dubbio amletico "si va o non si va", per coloro che volevano appurare realmente quanta neve c'era sulle nostre colline.... ecco la risposta che ci è giunta puntuale dal nostro amato friend Fabio U. il quale ha dovuto verticalizzare la sua MBike (29") per renderci più realistici i muri di neve che gli hanno fatto da spartiacque sulla Pietramora. Un vero bikers, non c'è che dire!

E tu sei pronto a contribuire?

Venerdì 18 febbraio
M’illumino di meno-  torna la campagna sul risparmio energetico promossa da CATERPILLAR programma radiofonico di RADIO2, dopo aver spento simbolicamente mezza Europa e acceso tricolori puliti in tutta Italia, è giunta alla sua ottava edizione. Il risparmio energetico dalla mattina alla sera. Protagonisti più che mai di quest’edizione saranno i racconti della vita quotidiana di ciascuno: Caterpillar e CaterpillarAM invitano tutti a concentrare in un’intera giornata tutte le azioni virtuose di razionalizzazione dei consumi, sperimentando in prima persona le buone pratiche di:
- riduzione degli sprechi;
- produzione di energia pulita;
- mobilità sostenibile (bici, car sharing, mezzi pubblici, andare a piedi)
- riduzione dei rifiuti (raccolta differenziata, riciclo e riuso, attenzione allo spreco di cibo).
Una buona occasione per fare qualcosa di buono (e utile a tutti!).

domenica 5 febbraio 2012

LA Cyclo'Corse 2012

Per chi avesse voglia di cambiare... di pedalare al di fuori di quella noia cicloturistica che viene propinata da anni periodicamente, c'è la possibilità di "aprire" gli occhi partecipando l' 8 aprile alla manifestazione cicloturistica Cyclo'Corse con partenza e arrivo da Bastia (Corsica). Non è certo dietro l'angolo, potrebbe obiettare qualcuno, ma per coloro che dispongono a piacere del loro tempo, tutto ciò è indubbiamente un appuntamento cicloturistico che abbinato ad altri momenti esclusivamente turistici, possono regalare una vacanza da sogno. Il percorso è fantastico e allo stesso tempo impegnativo, segue la costa e regala scenari magnifici, poi si inoltra fino a raggiungere l’altro lato del promontorio del Cap Corse con le sue superbe scogliere e piccole insenature. 15 euro è la tassa di iscrizione. Due sono i percorsi proposti:
Parcours A 144 km :
verde + rosso + blu 2700 mt di dislivello
Parcours B 98 km :
verde + blu 1800 mt di dislivello

sabato 4 febbraio 2012

Fermi tutti!

La neve si sa è "nemica" del ciclista, o meglio dello stradista in quanto per gli amanti dell'offroad offre ugualmente la possibilità di poter pedalare.. e in uno scenario unico. Ma non certo quando l'abbondanza delle precipitazioni nevose è come quella che ci sta attanagliando in questi giorni e che interessa tutta la regione appenninica romagnola (vedi foto odierna in località Marradi / sito web www.mateomarradi.it ): comunque quello che si deve sapere è che le strade periferiche montane asfaltate si trasformano, diventando "fuori pista" e quindi si può anche evitare di addentrarsi nelle carrareggie, seguendo le tracce battute del passaggio di qualche auto fuoristrada. Consigli pratici: evitare di proseguire se il fondo è particolarmente ghiacciato, sgonfiare il tubeless per avere una maggiore aderenza a terra (sarebbe più corretto dire...a neve) e fare uso esclusivo del freno posteriore se non ci vuole trovare "sfacciati".

giovedì 2 febbraio 2012

Il senso (civico) della neve

Tratto da Forlì Today del 02/02/2012
Emergenza neve, il Comune: "Aiutateci a spalare i marciapiedi"
Per pulire e alleggerire il carico di neve dai marciapiedi delle vie e dei corsi principali del Centro storico di Forlì, l'Amministrazione comunale lancia un reclutamento straordinario di volontari.“
Nei miei ricordi di bambino... ahimè di oltre 40 fa!!! sono rimasti quelli indelebili delle copiose nevicate che allora erano un periodico appuntamento con l’inverno; questo succedeva naturalmente a Lugo, nella bassa pianura ravennate, e tutto veniva accolto nella semplice normalità come una semplice manifestazione meteorologica e niente più, tra un Boia d’un mond degli adulti, che lo interpretavano soltanto come impedimento nel svolgere la loro consueta laboriosità quotidianità e la gioia dei più piccoli pronti nel trasformarlo in un momento di gioco e di divertimento.
Ricordi… il mio scatto mattutino alla finestra per vedere al risveglio “quanta ce ne fosse”, si confondeva con quel rumore stridente delle pale e dei badili che raschiavano l’asfalto per ripulire i bordi della strada dopo il passaggio notturno della “puiana” (la forma ad ala di uccello ha dato nome alla lama spartineve), i marciapiedi perimetrali delle case e gli ingressi: tutti gli “uomini della casa” e del quartiere erano li a spalare ognuno per i fatti propri, ma in un appuntamento congiunto “non organizzato”. Il solo senso civico li aveva richiamati al compito di rendere agibile la propria “proprietà” & dintorni e difenderla dalle intemperie. Oggi ci si accontenta che le vie siano percorribili in automobile, si impreca per l’impossibilità di parcheggiare e non ci si preoccupa più di tanto della propria casa se non per entrare in qualche modo della porta d’ingresso ed avere libera la via di fuga del garage: … e per i marciapiedi? ci penserà la “macchina comunale” quella che nel corso degli anni ha esentato i cittadini ad ogni responsabilità, ha dimenticare il significato del senso civico e del valore contributivo del cittadino all’interno della comunità: sporco… c’è chi pulisce, erba alta nei fossi… c’è chi la rasa, nevica… qualcuno verrà a spalarla. Neanche lungo i transiti pedonali che lambiscono i negozi cittadini, i gestori hanno avuto il buonsenso commerciale di ripulire il passaggio rendendo più accessibile il percorso ai loro stessi probabili clienti.
Ma tutto il mondo è paese! La copiosa nevicata, che proprio in questi giorni ha investito la Romagna, ha generato un caos che si potrebbe definire una sindrome da neve, come se non si potesse rallentare il nostro ritmo di vita ed adeguarlo alla realtà delle cose… incredibile ma vero!. Code interminabili di autovetture, assalto ai negozi di alimentari come se fosse imminente l’arrivo di un evento catastrofico, treni bloccati per ore dovuti ad inspiegabili guasti, aeroporti chiusi al traffico e telegiornali che ribalzano nelle menti notizie dal sapore di “guai in vista”…. e soltanto per una nevicata!.

Una bianca "Tre fiumi"

E' stato RINVIATA al 12 febbraio (programmata per domenica 5) l'ultima prova del Challenger MTB invernale UISP in scena a Lugo con la mitica "Tre Fiumi di Romagna", con un percorso interamente disegnato sulle rive di tre fiumi, il Senio, il Santerno e Reno. Un appuntamento a cui non si può certo mancare... soprattutto perchè organizzato da quei "maestri" della UCF Baracca Lugo che rendono indimenticabile ogni loro manifestazione, a cominciare dalla mitica GFondo, il Giro della Romagna. La causa di questo rinvio è da attribuirsi alle copiose nevicate che stanno impervesando sull'intera Romagna, rendendo imraticabili e non in sicurezza gli argini e le strade mappate per la manifestazione. Per chi ne volesse sapere di più consultare il sito web della società : www.ucfbaracca.it
Domenica 12 febbraio 2012 / dalle ore 8 alle 9
Ritrovo e iscrizioni: Segreteria UCF Baracca - Lugo (RA) Piazzale Gubbio 35.
Quota: euro 4 - 2 ristori di percorso + Pasta Party
Percorsi: Lungo km 60 / Corto km 32

mercoledì 1 febbraio 2012

Quando il freddo si fa sentire

Se il freddo è intenso un buon massaggio “all’antica” con OLIO CANFORATO può aiutare indubbiamente a riparare la pelle e a lasciarla traspirare, offrendo una sensazione di calore profuso alla muscolatura degli arti inferiori. Ancora meglio con prodotti specifici come L’OLIO PRESPORT HIBROS FORTE che è un olio dermico ad alta azione riscaldante da applicarsi prima dell’attività sportiva ed è consigliato per temperature ambientali fredde e molto fredde. L’OLIO PRESPORT HIBROS FORTE ha azione impermeabilizzante, lascia la pelle libera di traspirare e dona un effetto lucido che risalta il tono muscolare. I prodotti pregara Hibros Sport garantiscono una rapida affluenza di sangue ai tessuti muscolari permettendo una maggiore ossigenazione, riducendo il rischio di formazione di acido lattico.

Campionato Cicloturistico Toscano

Otto erano e otto rimarranno anche per il 2012, le manifestazioni cicloturistiche del Campionato Toscano che confermano la loro lealtà ad un filosofia pedalatoria dal sapore turistic-randonnèe, molto attinente a questa regione.  Una valorizzazione del territorio attraversato in "lungo e in largo", da Pisa alla Maremma, dal Chiantishire al Mugello passando per Pistoia, in tanti appuntamenti unici, differenti, e che offrono la possibilità al ciclista di coniugare weekend turistici con la passione della specialissima. In termine di organizzazione non sono certamente paragonabili ai Circuiti attivi in Emilia-Romagna, ma.... hanno scelto una propria dimensione molto-molto cicloturistica concentrandosi altrettanto nel regalare ai partecipanti momenti di assoluta estasi, pedalando nelle terre che tutto il mondo ci invidia per la loro bellezza. Provare per credere!!!!
22.04.2012 Pisa
G.F. REPUBBLICA MARINARA PISANA
13.05.2012 Pappiana (PI)
G.F. VALLI DEL SERCHIO
20.05.2012 Follonica (GR)
G.F. MAREMMA
27.05.2012 Prato
G.F. DUE BACINI
02.06.2012 Castelnuovo Berardenga (SI)
G.F. CHIANTI CLASSIC
17.06.2012 Scarperia (FI)
TROFEO MARIO & VASCO BARONI
02.09.2012 Pistoia
G.F. ALTO APPENNINO
09.09.2012 Firenze
G.F. DELLA TOSCANA