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giovedì 29 aprile 2010

GRANDE CICLOTURISMO

Per chi il cicloturismo lo vive come un sogno, questo è uno di quegli appuntamenti a cui non si può mancare: nella terra del chianti, lungo le strade dell'Eroica (asfaltate), dove il ciclismo è una passione.
Percorso Ciclotour 126 km / 1.905  mt disl.
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Il gruppo Ad Maiora sarà presente. Seguirà programma trasferta (2 gg).

mercoledì 28 aprile 2010

PIEVE DI S. DONATO IN POLENTA

Ricordata per la prima volta in una pergamena del 24 luglio 911, l'umile chiesa romanica di Polenta ha raggiunto fama nazionale grazie a Giosuè Carducci e all'ode "La Chiesa di Polenta", in cui il Poeta ricorda l'ospitalità ricevuta da Dante Alighieri da parte di Guido Da Polenta ("forse qui Dante inginocchiossi?"). Raccontano di questo episodio anche gli stemmi di città posti sulla parete dell'adiacente canonica e i raduni che ogni anno vi si svolgono: sul sagrato, dove un'erma ricorda il Carducci, nei mesi di maggio e settembre professori e letterati di prestigio si alternano nella lettura e commento della Divina Commedia. Il secondo sabato di settembre si ripete invece il raduno carducciano.
La pieve si presenta a forma di basilica con travature scoperte. Le colonne, presumibilmente di origine longobarda, sono grosse e rotonde a strati di mattoni e pietra locale, con capitelli molto originali. L'altare maggiore presenta un raffinato palio di marmo, ornato di croce latina e bassorielievi, di provenienza greca (del VII sec., restaurato nel 1960). Pregevole anche la cripta, divisa in tre serie di volte da semplici colonne; era rimasta a lungo interrata ed è stata recuperata dal restauro del 1960. Oltre ai motivi storico-artistici la pieve, posta lungo una strada costeggiata da cipressi, è avvolta da un'atmosfera romantica e, salendo un poco lungo la Via Crucis, si gode una magnifica prospettiva sulla pianura sottostante.

martedì 27 aprile 2010

Domenica 2 maggio

Dopo le "grandi" fatiche degli ultimi due appuntamenti (GF Russi & Faenza) prendiamo un attimo di respiro, ci concediamo una pedalata meno impegnativa ma ugualmente utile per poter approcciare al Giro di Romagna, naturalmente sul percorso GF di 176 km, con la consapevolezza di potercela fare e una forma fisica eccellente.
Pertanto approfittimo della Gita Sociale del PB per giungere tutti insieme a Bertinoro (è sempre bella questa splendida terrazza sulla Pianura) e poi proseguiremo per il Polenta fino a Fratta Terme, seguiamo le indicazioni prima per Meldola poi per la Pieve di Rivoschio dove dopo circa 4 km imboccheremo sulla DX la piccola strada del nascosto Monte Vescovo. La discesa fino a S. Colombano per scoprire la successiva e inedita salita della Rocca delle Caminate, una stretta carreggiata che con qualche impennata ci trasporterà su di un incantevole crinale e fino alla vetta.
Per il rientro.... tutto da improvvisare (ma sicuramente NON finisce qui!)

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Partenza: Bar RADIUM  (Logge del pavaglione)
ore 8,00  Km 132 / 1229 mt dislivello

Tempo percorrenza 6 ore

Percorso: Lugo, Russi, S. Pietro in Trento, Bertinoro, Polenta, Fratta Terme, Meldola, Monte Vescovo, S. Colombano, Rocca Caminate, Predappio, S. Lorenzo in Noceto, Volture, Castrocaro, Villagrappa, Faenza, Lugo.

lunedì 26 aprile 2010

SAGRA DEL CARCIOFO MORETTO DI BRISIGHELLA

Ortaggio spontaneo dei tipici calanchi dell’Appennino brisighellese

Parco Ugonia
Brisighella (RA)

Il “Moretto” è una varietà rustica del classico carciofo, sulla quale non sono stati fatti interventi genetici e ciò ha consentito di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche e gli aromi originari, diversamente da altre varietà largamente coltivate nel bacino del Mediterraneo.

La festa vuole celebrare questo prodotto della terra che cresce spontaneo lungo i calanchi di Brisighella, dove la buona esposizione al sole gli consente di raggiungere le massime proprietà organolettiche.
Il “Moretto” può essere consumato crudo e leggermente lessato, condito con sale e olio, preferibilmente con il grande olio “Brisighello” con il quale si sposa molto bene in quanto i due prodotti hanno una base aromatica comune.
Periodo di svolgimento: 01/05/2010 e 02/05/2010

Si pedala... si fatica!

Con tutte le incognite, derivanti dagli obbligati cambi di percorso e dalla nuova data di svolgimento, si è svolta ieri, l'edizione 2010 di questa classica GF AVIS Faenza appartenente al Circuito Romagnolo, in tutta la sua "volontà di  farcela" che contraddistingue da tempo un indirizzo intrapreso da parte della società organizzatrice.
E' evidente che quando si giudica si ha come metro l'eccellenza, ma è altrettanto importante evidenziare  alcuni aspetti affinchè chi ascolta con atteggiamento critic, può senza dubbio apportare miglioramenti in futuro.
Sul percorso, purtroppo, le critiche sarebbero troppo facili, soprattutto sulla parte conclusiva (discesa S. Martino in Monte / Tratto Sarna - Errano), ma è noto che sono scelte obbligate da permessi & C; mentre non è comprensibile collocare il primo ristoro e quindi quello di maggiore afflusso in una area adiacente ad una curva ampia e veloce come quella della SS che da Dovadola porta a Rocca S.Cassiano: una scelta errata!!! anche perchè è dato di fatto l'intrinseca maleducazione del cicloturista in generis, che fottendose altamente del traffico in transito, occupava liberamente una mezza carreggiata, gennerando una pericolosità diffusa. La causa di ciò è da riscontrarsi anche nelle dimensioni troppo esigue dell'area prescelta che certo non poteva assorbire il flusso delle centinaia di cicloturisti in arrivo a blocchi, della troppo contenuta area ristorazione (fronte) e la non differenziazione, in almeno due punti opposti tra loro, del servizio idrico.
Sulla qualità dei ristori NIENTE da dire, variegata offerta dal dolce al salato.
La segnaletica è stata ben distribuita ma è poco leggibile da lontano a causa delle piccole dimensioni delle scritte (domanda: "ma è possibile che un Circuito Romagnolo non possa disporre freccie e segnali uniformi e fatti a modo? Probalimente le organizzazioni risparmierebbero qualcosa...), ottimo il servizio di presidio e supporto agli incroci più pericolosi.
Concludo questa mia personale analisi sul PUNTO ARRIVO (in un parcheggio di una mensa), molto insipido, non dice nulla e ancor di più,  - niente di niente - di Faenza ...... strano! dovrebbe essere il core-motiv di queste manifestazioni cicloturistiche, che per le loro caratteristiche dovrebbero essere proprio viste (dagli amministratori locali) come le vere cartoline, il biglietto da visita turistico, di ogni cittadina ospitante.
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Venendo invece alla cronaca prettamente cicloturistica, gli Ad Maiora Friends si sono presentati numerosi alla nostra convocazione (anche chi in stato malandato...vedi Bru) ma soltanto in 6 abbiamo condiviso l'impresa di percorre l'intero percorso Gf partendo però da Lugo (182 km) e vi assicuro che non è stata così impossibile anzi vi confesso che ora sono tentato di iscrivermi alla Randonnèe di domenica prossima di 300 km.
Comunque... Faenza, Monte Carla, Modigliana e Trebbio... il mitico Trebbio, lo spauracchio per le sue punte iniziali a base di un 15% di pendenza, ma che per il cicloturista dei giorni nostri, che si allena tutto l'anno e sempre con  maggiore intensità, è diventata una salita come tante... ma comunque sempre bella.
Il ritrovo sulla vetta, come sempre, e poi giù per questa interminabile e fredda discesa; la giornata non è delle migliori, sembra autunnale per quelle nebbie e nuvole che avvolgono le colline: maledizione arriverà primo o poi il caldo!
Ci fa compagnia quest'oggi anche il Geom. Tino che di solito ci snobba preferendo percorsi baby (a suo modo più allenanti) ma che in verità gli consentono di mettere -i-piedi-sotto-la- tavola- a mezzogiorno.
La strada che porta fino a San Benedetto è interminabile ma è altrettanto molto panoramica, soprattutto lasciato il borgo di Bocconi, il traffico è scarso consentendoci di pedalare affiancati per scambiare qualche chiacchera che lenisce la fatica.
La salita del Peschiera è una opera d'arte, anche quest'oggi avvolta in queste tinte non proprie della primavera avanzata, si pedala senza strappi e compatti: che meraviglia.
Sulla sommità posta 930 mt di altitudine un vento tagliente ci induce ad indossare il giubbino antivento anche soltanto per affrontare la buca che ci porterà fino sul Passo dell'Eremo e dove ritroveremo l'agognato primo ristoro.
A Marradi fa la sua presenza il sole, cambia la temperatura e anche il nostro umore.
Lo Zio (bentrovato) si mette in testa e ci trascina fino a Brisighella a ritmo sostenuto in quel TAGADA' di quei miciadiali su e giu; ogni tanto dalle retrovie si sente un urlo per rallentare il ritmo e risvegliare lo Zio sprofondato in uno stato di coma agonistico (che fortuna che oggi Omer non era dei nostri, sarebbe stata una ecatombe!).
A Brisighella l'ultima scesa della Cottignola e qui ci sarebbe da raccontare molto... soprattutto su colui che, abbandonando con un impetuoso scatto il gruppo, ha apostrofato " ci vediamo in cima..." e poi invece l'incontro è avvenuto molto prima..., ma è forse meglio sorvolare e sorridere, così come abbiamo fatto per ogni chilometro pedalato insieme.
Grazie amici e Ad Maiora a voi.

25 aprile / 155 km percorsi / 2.160 mt dislivello / Tempo di pedalata 7.20 ore Temperatura rilevata a San Benedetto in alpe 13°
Salite: Monte Carla, Trebbio, Peschiera, Passo dell'Eremo, Cottignola.
Partecipanti n°17

venerdì 23 aprile 2010

Giro di Romagna NEWS

Ecco le consistenti variazioni di percorso che gli organizzatori della UC BARACCA hanno progettato e presentato per garantire ugualmente un interessante percorso nella tradizionale GFondo "Giro della Romagna" 2010, a seguito dell'impossibilità di transito sul Monte Albano, causa frana.
Quindi una inedita parte iniziale del percorso che da Zello proseguirà per Selva (attraversamento Via Emilia) Via Catalunga Buore e discendere per Via Grattugia  fino a Imola alla curva della Rivazza; a seguito Tre Monti, Bergullo, Mazzolano, Riolo Terme (Ristoro) per poi proseguire in direzione Casola Valsenio innestandosi nel classico percorso fino a Palazzuolo / Sambuca / Marradi / Torretto / Collina / Tredozio / Modigliana / Faenza / Lugo.
Per un totale di 176 km e 2340mt di dislivello.
Ulteriori dettagli per gli altri percorsi si possono travare sul sito della UC BARACCA.
Link:  http://www.ucfbaracca.it/giroromagna_modifichepercorso2010.html

mercoledì 21 aprile 2010

G.F. "Le Cime di Romagna"

Domenica 25 aprile - Faenza (RA)


Nuovo appuntamento e nuova avventura per il gruppo Ad Maiora, che anche questa volta si cimenterà sul percorso Gran Fondo “Le Cime di Romagna”, ridisegnato all’ultimo istante dalla società organizzatrice Avis Faenza a causa dei divieti di transito imposti per lo stato rovinoso delle strade programmate.
Ma ora mai …. niente ci fa più paura.
Anzi per preparare bene il Giro di Romagna e i suoi 170 km, abbiamo progettato di partire in bicicletta direttamente da Lugo e per chi non se la sente di aggiungere altri 30 km al percorso, può optare per la soluzione 2, recandosi direttamente in auto al Bar Mokador di Faenza (vicino CIneDream) e aggregarsi poi al passaggio del gruppo.
Note: ricordarsi il foglio di via / prima sosta-ristoro sul Passo Eremo.


Ritrovo 1 / alle ore 06,30 Bar Briko Lugo
Ritrovo 2 /alle ore 06,50 Bar Mokador via Naviglio Faenza
Iscrizione Euro  – Prescrizione obbligatoria
Consegna del foglio di via entro le ore 14.30 (mensa Gemos)

 1) Salita MONTE CARLA                                         2) Salita TREBBIO
Lunghezza: 1,2 Km                                                        Lunghezza: 6,1 Km
Dislivello: 101 mt                                                          Dislivello: 374 mt

Pendenza: media 8,5% Max 11%                             Pendenza: media 6,1% Max 15%
 3) Salita PASSO DELL’EREMO                              4) Salita COTTIGNOLA
Lunghezza: 10,8 Km                                                      Lunghezza: 6,1 Km
Dislivello: 435 mt                                                           Dislivello: 401 mt
Pendenza: media 5,5% Max 11%                              Pendenza: media 5,3% Max 12%



















Percorso GF (da Faenza) Km. 150 - Dislivello 2132 m

Lugo, Faenza, Monte Carla, Modigliana, salita Trebbio, Casone, Rocca S. Cassiano, Portico, S. Benedetto in Alpe, Passo Eremo (R), Marradi, Brisighella, Cottignola (R), discesa San Martino in Monte (Cantina), Marzeno, Borgo Tuliero, Sarna, Errano, Celle, Faenza.

martedì 20 aprile 2010

Sacchetti di plastica...

I sacchetti di plastica sono i principali responsabili dei crescenti danni ambientali in tutto il mondo. La campagna per proibirne l’uso sta di conseguenza prendendo sempre più slancio un po’ ovunque: in Sud Africa, nel maggio 2003, è stato vietato l’uso dei sacchetti di plastica sottili, in Eritrea, Ruanda e Somalia
sono stati banditi nel 2005, la Tanzania ha introdotto il divieto totale nel 2006, il Kenia e l’Uganda hanno messo fuori uso quelli sottili a metà del 2007. (Pensate!!!!)
Negli Stati Uniti, la città di San Francisco è stata la prima in assoluto a vietarne l’uso nei grandi supermercati e nelle farmacie nel marzo del 2007. In Italia, il divieto di produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica, previsto dalla Finanziaria del 2007, entrerà in vigore solo nel 2010.
Solo parte della grande distribuzione ha anticipato gli obblighi di legge, dimostrando che eliminare il sacchetto di plastica è possibile, sicuramente questa decisione incontrerà anche il favore del pubblico.
I tempi di degrado delle buste di plastica variano da DECENNI a CENTINAIA di anni a seconda dello spessore e delle condizioni ambientali. In acqua si stima che la plastica si degradi in un tempo che va
da 450 a 1000 anni.

 











Fonte: www.ecologiae.com

lunedì 19 aprile 2010

Bocconi, l'antico villaggio di Bastia.

Le origini del nome possono risalire a “Bucco” feudatario longobardo di alcuni castelli della zona:anche Bocconi, come Portico di Romagna e San Benedetto in Alpe, sorge nel punto di confluenza di due fossi nel fiume Montone. Nell’antichità, però, gli insediamenti principali erano quelli di Carpine, nella zona dell’attuale Montazio, e di Bastia, sotto l’omonimo castello. Una frana distrusse il primo villaggio il 21 gennaio 1868 mentre il secondo fu abbandonato in seguito alla demolizione del castello avvenuta nel corso delle lotte tra Firenze ed i Visconti per il dominio del territorio. La popolazione si raccolse attorno alla torre, lungo il tracciato della nuova carrozzabile di fondovalle voluta dal Granduca Leopoldo di Toscana. Dalla piazza, dominata dalla Chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1883 come nuova parrocchiale che unificava gli antichi popoli medioevali di S. Lorenzo in Bastia e di S. Maria in Carpine, si imbocca via Borgo e ci si trova di fronte all’antica “Torre Vigiacli” ossia “torre delle guardie”.
Dalle sue feritoie, infatti, le sentinelle controllavano il castello che sorgeva sul poggio sovrastante l’abbandonato villaggio di Bastia, sulla riva destra del fiume.
Si scende poi fino alla Brusia. Si tratta di un luogo incantevole caratterizzato dal ponte, dalle cascate e dal mulino. A tre arcate, di maggiori dimensioni quella centrale, appoggiate su massicce pile in muratura, con il suo profilo a schiena d’asino, il manufatto di pietra domina le bellissime cascate ed il profondo gorgo meta estiva degli amanti della balneazione fluviale. Il ponte è collocato al centro di un paesaggio naturale dalle molteplici suggestioni: da esso partono diversi antichi sentieri verso il castello abbandonato di Bastia, verso il monte Gemelli o in direzione dei secolari castagneti di Valpiana. Il mulino ad acqua, uno dei tanti che erano disseminati lungo le nostre vallate, è ancora ben conservato. Rimane il canale di presa dell’acqua a monte del ponte che portava il flusso idrico verso il locale delle pale. L’acqua faceva girare l’albero delle macine, nel piano superiore: alcune di queste sono visibili, trasformate in tavolini, nei pressi della costruzione. Dopo avere superato il ponte della Brusia parte, a sinistra, la bellissima mulattiera in salita, ancora in parte selciata, che porta, dopo avere offerto panorami notevoli, al vecchio borgo in rovina.
L’antico villaggio di Bastia era protetto da una fortezza che sorgeva sulla sommità di un poggio che domina la media valle del fiume Montone. Restano ancora i ruderi di alcune case dell’antico villaggio ed un oratorio ristrutturato.

domenica 18 aprile 2010

Che forza ragazzi!

E' vero, lo sò, il cicloturista vive questa ossessione del meteo in maniera spropositata e grazie agli attuali strumenti web di consultazione ognuno può addirittura essere riconosciuto come il "Giuliacci" nostrano, colui al quale possiamo chiedere e affidarci nelle previsioni dell'indomani.
Appunto per ciò, la vigilia della Granfondo di Russi, si è trasformata in un tormentone di interrogazioni rivolte a chicchessia, nella speranza di trovarne almeno una che potesse ribaltare il comune denominatore meteo dell'indomani: pioggia - pioggia - pioggia.
E' invece......
Una levataccia per essere puntuale all'appuntamento delle 6,30 con i Friends Ad Maiora, una leggera nebbia non faceva presagire niente di buono ma.... la speranza è l'ultima a morire e le regole (oppure si potrebbe parlare di buon senso, che qualcuno ha sicuramente dimenticato!) sono chiare: se piove alla partenza NON partiamo, diversamente GO!
La piazza di Russi, gremita da centinaia di scalpitanti cicloarteiori, rende sempre una certa emozione anche se da molti anni è un appuntamento imperdibile, quale prima-vera manifestazione cicloturista di una certa levatura ed impegno dell'anno. Siamo in parecchi pronti e scalpitanti e questo è dovuto alla complicità del Team GranFondo BN che quest'oggi ha voluto trascorrere una giornata soft, pedalando con NOI, poveri scapestrati delle due ruote (qualcun altro/a ci ha snobbati preferendoci a seriosi allenamenti "alla ricerca della forma mancante",- Totò avrebbe apostrofato: "... ma mi faccia il piacere!") e quindi approfitto per ringraziare GLuca e Fabrizio per aver pilotato questa "impresa".
Comunque ritornando alla nostra GranFondo, credo che gli organizzatori in virtù del numero degli iscritti che aggirano sempre sulle 4.000 unità, debba rivedere con più attenzione il percorso, soprattutto nella ascesa di S. Mamante che è semplicemente un collo di bottiglia, la discesa pericolosa e inopportuna delle Converselle, e il primo controllo posto al culmine di uno strappo con conseguente generazione di una processione di ciclisti imprecanti;  in più scarsa attenzione è stata data alla sicurezza con una cartellonistica in alcuni punti poco visibile (vedi svolta per S. Cristoforo da Via dell'appennino), l'attraversamento  non assistito, della carreggiata della SS67, quella che uscendo da Castrocaro ti fa immettere sulle Volture e per concludere il ristoro di Fiumana praticamente una invasione della carreggiata  da parte dei ciclisti in entrata ed in uscita (e senza alcuno dell'organizazione che cerchi di normalizzare la pericolosa situazione).
Per il resto ok anzi doppio OK, anche perchè da Predappio in poi è saltato fuori anche un non previsto sole rendendo piacevole la vista del percorso e quindi abbiamo potuto veramente godere, pedalando sul Manzo che è semplicemente incantevole, la sua unica e panoramica discesa fino a Bocconi con un fondo stradale impeccabile (considerando il nostro attuale disatroso stato delle strade) ed infine l'ultima salita di un interminabile Monte Colombo (come lo chiamiamo impropriamente noi! Monte Mirabello sarebbe il suo corretto toponimo), e l'insidiosa cornice dei Baccanelli fino al ristoro della Pieve Salutare.
E poi all'arrivo cappelletti a go-go! Vi sembra poco?
Per ciò che riguarda invece il gruppo Ad Maiora,credo proprio che oggi si è potuto constatare l'assimilazione da parte di tutti della nostra filosofia pedalatoria creando i presupposti per poter disputare, con pieno divertimento, una stagione ricca di appuntamenti diversificati e anche impegnativi.
Ma sempre con un sorriso!

18 aprile / 156 km percorsi / 1.955 mt dislivello / Tempo di pedalata 6.20 ore
Temperatura rilevata a Rocca San Cassiano 18°
Salite: S. Mamante, Volture, S. Cristoforo, Valico del Manzo, Monte Colombo
Partecipanti n°15

La passione è travolgente

mercoledì 14 aprile 2010

RANDONNE'E DELLA ROMAGNA

2 MAGGIO 2010
Organizzazione UCF BARACCA LUGO
Ritrovo dalle 4.30 a LUGO - Centro Civico Lugo Sud - Via Rivali S.Bartolomeo n.2
Partenza alla francese 5.30/6.30
Distanza 300 km
Dislivello 2.890 mt
All'arrivo ristoro e pasta party (fino alle 03.00) A disposizione docce calde.
Per info ed iscrizioni: info@ucfbaracca.it, www.ucfbaracca.it

La prima parte, è completamente pianeggiante.
Si parte da Lugo, dopo aver passato i Comuni di Fusignano, Alfonsine, si arriva a S. Alberto dove si attraversa il Fiume Reno con il traghetto, quindi si costeggiano le Valli di Comacchio e si arriva a COMACCHIO, dove è situato il primo controllo presso i famosi Tre Ponti.
Si lascia la provincia di Ferrara e si passa in quella di Bologna. Dopo aver attraversato la via Emilia, si affronta la prima salita, di circa 2,5 km. per arrivare a Dozza al secondo controllo, un piccolo borgo medioevale, famoso anche per la biennale del muro dipinto, una galleria d'Arte a cielo aperto tatuato di murales dallo stile più vario, oltre 90 opere dipinte sui muri da artisti diversi per nazionalità tecniche e stili.
Si arriva dopo pochi km. a IMOLA, dove si passerà accanto all''autodromo Dino Ferrari.
Si ritorna per pochi km nella provincia di Ravenna, si  attraversa Casola Valsenio, dove si trova prima del del paese, il Cardello, un singolare edificio dove lo scrittore Alfredo Oriani trascorse quasi tutta la vita.
Si passa poi nella provincia di Firenze:  Palazzuolo sul Senio, incantevole borgo nel cuore della Romagna toscana;  dopo un paio di km,  inizia la prima vera salita, la mitica Sambuca (m. 1061)  La salita è lunga 10,7 chilometri, il dislivello piuttosto elevato (624 metri), la pendenza media significativa (5,8), l'impossibilità di "tirare il fiato" e la presenza di alcuni tratti con pendenze superiori al 10%, fanno della Sambuca un passo da affrontare col massimo rispetto e con una buona condizione atletica. Dal passo ampio colpo d'occhio su tutta la vallata del Senio, caratteristiche le dorsali che alternando tratti rocciosi a tratti con bassa vegetazione regalano interessanti giochi di colore. Dal passo, dopo 2 chilometri di bella discesa, seguiti poi da una risalita di 1,8 chilometri si arriva a Prato all'albero (mt. 1010), ampia area attrezzata ricavata su ampi prati ai margini di una folta abetaia. Restano ora circa 2 chilometri caratterizzati nel tratto terminale da un vasto panorama sul Mugello, per giungere a COLLA DI CASAGLIA (mt. 913). 
Proseguendo, circa 6,5 chilometri in discesa, si giunge alla borgata di Crespino dove è situato il terzo controllo. Si giunge poi al paese di Marradi, "un castello posto a piè dell'Alpi che dividono la Toscana dalla Romagna" (Niccolò Macchiavelli), uno dei centri più caratteristici delle valli del Mugello.
Qui inizia la seconda vera salita: il Passo dell'Eremo. E' una salita dal fascino notevole poiché attraversa zone fra le più belle, intatte e selvagge dell'intero Appennino. La salita, (10,7 chilometri) non presenta pendenze massime elevate (mai superiori al 10%). Tuttavia ha una pendenza media del 5,5% e non concede molte possibilità di recupero. Il dislivello superato è di 593 metri. Il traffico è pressoché inesistente e l'asfalto è in ottime condizioni. Giunti al passo dell'Eremo (mt. 921) si scende per circa 1 km. per poi risalire 1,7 km. e arrivare al Passo Peschiera (mt. 930).
Inizia la lunga discesa, per arrivare a San Benedetto dove si trova la famosa cascata dell'Acquacheta ricordata da Dante nella Divina commedia.
Si percorrono una decina di km. sulla statale che porta al Passo del Muraglione, quindi si gira a sinistra per affrontare l'ultima salita: il monte Busca.
Salita di 7 km, con pendenza media del 5,3% e un dislivello di 364 m.
Dopo 5,2 Km, in località "Inferno" sulla destra c'è un edificio rurale disabitato con piazzale antistante e con scritta a vernice sui muri (il vulcano).
Si giunge quindi in vetta al passo del monte Busca dove verrà effettuato il quarto controllo, poi si scende per 6 km. fino ad arrivare a TREDOZIO, piccolissimo centro abitato il cui più importante reperto artistico da visitare è la pieve di san Michele, la cui costruzione risale al XIII secolo.
Dopo 10 km. si arriva a Modigliana; la sua rocca medievale fu culla della potenza dei Conti Guidi, signori di parte ghibellina, che attraverso più di 200 castelli controllavano un vastissimo territorio, esteso fra Romagna e Toscana.
Mancano all'arrivo 50 km. tutti in pianura, passando da Faenza.
Rimangono quindi gli ultimi 20 km per arrivare a Lugo.

martedì 13 aprile 2010

SHIMANO Di2: il futuro o il presente?


Perché un cambio digitale?

Questo è uno dei temi più discussi fra gli appassionati della corsa su strada.
Se paragonata alla sua controparte meccanica, la tecnologia di cambio digitale Di2 di Shimano (Digital Integrated Intelligence) offre numerosi vantaggi, che la rendono interessante per i professionisti e per gli appassionati dalla corsa su strada.


•Cambiate più veloci: una volta premuto il pulsante del cambio, grazie all’impulso digitale il deragliatore o il cambio si portano immediatamente sulla nuova posizione. Un effetto paragonabile a quello di accendere la luce.
•Non serve alcuno sforzo manuale: basta un colpetto con il dito, senza dover azionare leve. ( un vantaggio enorme per chi ha le mani piccole o problemi di movimento alle braccia)
•Cambiate più precise: senza pericolo di innescare rapporti inadeguati ( troppo alti o troppo bassi). In termini di precisione, la tecnologia digitale è superiore alle capacità umane. Le cambiate sono effettuate sempre con la stessa forza, con la stessa precisione e veloci come un lampo.
•Trimming automatico: l’unità computerizzata calcola l’inclinazione della catena e regola la posizione del deragliatore come per magia, per evitare che la catena si sfreghi.
•Cambiate da più posizioni: elimina la necessità di spostare le mani per cambiare, ad esempio in presenza di estensioni per la corsa al cronometro.


Quanti km posso percorrere con una batteria completamente carica?
•Fino a 2000 km, ma come minimo 1000. La distanza dipende dal numero di cambiate e dalle temperature esterne prevalenti.
Devo ricaricarla ogni volta prima/dopo la corsa?
•No. Basta controllare l’indicatore di carica.
Cosa succede quando la batteria si scarica?
•Quando la carica della batteria scende sotto il 25%, si accende una spia a luce rossa continua sull’unità di controllo del cavo, ma l’energia rimasta è sufficiente per continuare a cambiare per circa altri 250 km! Quando la batteria è completamente scarica, la spia sarà a luce rossa intermittente.
Quante volte posso ricaricare la batteria?
•Shimano garantisce almeno 500 cicli di ricarica.
Differenza di peso tra Dura-Ace e Di2?
•+ 56gr.

Info tratte da http://www.shimano-mic.it/ sito web dell'importatore italiano del marchio Shimano

lunedì 12 aprile 2010

FINALMENTE SI PEDALA (SUL SERIO!)

Domenica 18 aprile - Russi (RA)
"8° G.F. STRADA DEI VINI E DEI SAPORI DEI COLLI DI FORLI' E CESENA"

E' il primo appuntamento, dell'annata cicloturistica 2010, con la A maiuscola per i suoi 156 km da bere tutti in un sorso e purtroppo senza un adeguato e graduale avvicinamento in termini di allenamento a causa delle conosciute condizioni meteo che fino ad ora non ci hanno dato tregua (a parte la fantastica giornata pedalata ad Igea).
Comunque non ci barrichiamo dietro a futili giustificazioni e anzi, più corroborati di prima, siamo ansiosi e impazienti di affrontare questa classica GFondo, prima prova del circuito romagnolo. Naturalmente il gruppo Ad Maiora affronterà, compatto e tutti insieme come sempre, il percorso Hard - GFondo, appunto di 156 km e pertanto è bene sapere che:
• Non sappiamo quanto ci impiegheremo ma siamo certi che giungeremo tutti insieme al traguardo di Russi.
• Chi non ha mai pedalato con Noi, può naturalmente aggregarsi .... anzi ci fa un piacere immenso poter condividere con altri la nostra intepretazione pedalatoria, ma rispettando allo stesso modo l'andamento del GRUPPO e la nostra abitudine ad attenderci e compattarci in cima ad ogni salita.
• Per questa manifestazione sosteremo ai soli due ristori di percorso di VALICO DEL MANZO e MONTE COLOMBO per dar modo di mantenere un certo ritmo pedalatorio (pertanto organizzatevi nel portarvi appresso - barrette, panini e quanto vi necessita per alimentarvi nelle prime 3 ore ove non effettueremo alcuna sosta).
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Ritrovo: ore 6,30 Parcheggio piazzale Stazione FS Russi
Partenza (per immeterci nella griglia partenza): ore 6,45
Partenza effettiva Gran Fondo: ore 7,00

Tempo percorrenza 6 - 6,30 ore
Km Totali 156 - Dislivello 1950 mt.

 1) Salita SAN MAMANTE                                         2) Salita VOLTURE
Lunghezza: 4,7 Km                                                         Lunghezza: 1,8 Km
Dislivello: 184 mt                                                            Dislivello: 130 mt
Pendenza: media 4% Max 9%                                 Pendenza: media 7,2% Max 9%
 3) Salita San CRISTOFORO                                     4) Salita Valico MANZO
Lunghezza: 3,0 Km                                                         Lunghezza: 5,0 Km
Dislivello: 173 mt                                                            Dislivello: 386 mt
Pendenza: media 5,8% Max 10%                           Pendenza: media 7,6% Max 10%
5) Salita Monte COLOMBO
Lunghezza: 9,0 Km
Dislivello: 410 mt
Pendenza: media 4,6% Max 9%

Percorso: Russi, Cosina, San Mamante, discesa Converselle, Castrocaro, Volture, S.Lorenzo in Noceto, S.Cristoforo, Fiumana, Predappio, Premilcuore, Valico del Manzo (R), Rocca S. Casciano, Monte Colombo (R), bivio Baccanelli. Pieve Salutare, Castrocaro, Villa Grappa, Russi.

giovedì 8 aprile 2010

Parlare bene e razzolare.... altrettanto.

Osservare, gustare i paesaggi e la natura che ci circonda, ci piace molto! e altrettanto quanto ci disturba vedere ai bordi delle strade e nei fossi tutti quei rifiuti plastici buttati  come se lì ci fosse una pattumiera a cielo aperto: che mortificazione ambientale!
E quindi, invece che  prenderne soltanto atto con belle parole di sdegno, sarebbe meglio mettere in pratica anche Noi cicloturisti questa "salvaguardia" dell'ambiente che ci circonda anche durante l'attività pedalatoria (il confezionamente delle barrette energetiche e vari Split, NON vanno buttate al vento ma nei cestini dei rifiuti!!).
Per prendere in considerazione invece un nostro gesto ecologico "quotidiano" più ampio, bisogna essere a conoscenza che ogni anno, in Italia ci sono 5 miliardi le bottiglie in plastica da smaltire per un costo di 0,36 euro a bottiglia e la soluzione della bottiglia derivata dal mais presentata dalla Sant'Anna (Fonti Vinadio) con la sua Bio Bottle risolverebbe sia il lato ecologico sia quello economico il problema dello smaltimento rifiuti.
Dai vegetali arriva questa bottiglia eco-sostenibile, nel formato 1,5l. Sant'Anna Bio Bottle è compostabile: mentre si conserva come le bottiglie di plastica tradizionale, si biodegrada completamente in 80 giorni negli appositi siti di compostaggio. 650 milioni di bottiglie Sant'Anna Bio Bottle permettono un risparmio di 176.800 barili di petrolio con cui riscaldare per un mese una città di 520.000 abitanti e riducono le emissioni di CO2 pari a un'auto che compia il giro del mondo per 30.082 volte in un anno.
Niente male, VERO?
Aiutiamoci a vivere meglio.

mercoledì 7 aprile 2010

EREMO DI GAMOGNA

L’eremo di Gamogna si raggiunge con una escursione che parte dal Passo dell’Eremo, sulla strada per San Benedetto in Alpe. Da non perdere, lungo la passeggiata, il tratto tra i ruderi dei ‘valloni’ di Gamogna e i panorami sui monti Bruno, Becco e Coloreto.
L’eremo è stato fondato da San Pier Damiani intorno al 1053 e dedicato a San Barnaba, ad uso dei monaci Camaldolesi della sottostante Badia di Acereta o Badia della Valle. Nel 1532 l’eremo fu chiuso per mancanza di monaci e trasformato in chiesa parrocchiale, dipendente dal capitolo della chiesa di San Lorenzo a Firenze. Nel 1866 passò invece alla competenza della diocesi di Modigliana.
La parrocchia fu soppressa però nel secondo dopoguerra per lo spopolamento delle colline, e la struttura dell’eremo cadde inesorabilmente in rovina. Recentemente si sono conclusi importanti lavori di restauro. La chiesa mantiene l’originaria struttura romanica, con una semplice facciata a capanna e un’ampia abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre di ardesia.
Del complesso monastico rimangono anche il chiostro, le celle dei monaci, il forno, gli essiccatoi e la stalla. Attualmente l’eremo è tornato ad essere un luogo di spiritualità, di accoglienza e di preghiera, grazie alla presenza delle monache delle Fraternità monastiche di Gerusalemme.

Per le informazioni si ringrazia  www.okmugello.it

martedì 6 aprile 2010

VALICO DEL MANZO (da Premilcuore)

Altitudine 835 mt
Partenza: Premilcuore 461
Lunghezza: 5,0 km
Dislivello: 374
Pendenza media: 7,4
Pendenza max: 10%

Un passo ardito tra le valli del Montone e del Rabbi, lungo una strada molto stretta ma ben asfaltata. Una salita impegnativa, breve ma tosta. La sua pendenza massima non supera il 10% ma ugualmente per tutta la salita, non scende mai scende al di sotto del 7%; e dal secondo, il più hard, tocca il 9% e per i restanti 3 Km si posiziona sul 7,1 %.
L’inizio salita incomincia lasciando la Strada Statale (che porta al Passo dei Tre Faggi ) all’incrocio con la Valbura. Un segnale vi indicherà la direzione: Portico di Romagna.
Il percorso prosegue in mezzo ad un fitto bosco aghifoglie, abeti ed alberi ad alto fusto, con una impressionante serie di dieci interminabili tornanti, che si arrampicano su se stessi lungo le verdeggianti pendici  del Monte Gemelli (1.245 mt). La sede stradale è stretta e il fondo è buono. Ci si inoltra tra faggeti, abeti e zone boschive sempre più folte. Dietro ogni tornante si aprono splendidi scorci panoramici di piccoli ruscelli, roccia e boschi. . Un vero paradiso per il ciclista. Nessuna possibilità di ristoro idrico.
Sul piazzale in cima al Valico Manzo, una croce indica l'arrivo in vetta, regalandoci un’ampia veduta dell’intera vallata.


lunedì 5 aprile 2010

Domenica 11 aprile

Il prossimo appuntamento settimanale ci vede sulle strade faentine e precisamente parteciperemo alla MEDIO FONDO “MARZENO” che ha allestito un percorso interessante, soprattutto per noi che in modo progressivo dobbiamo elevare la nostra soglia del chilometraggio, al fine di arrivare preparati agli appuntamenti programmati del calendario Ad Maiora 2010.
Ed infatti partendo da Lugo andremo a disputare un circolare di ben 137 km con un dislivello di 1.720 mt, (affrontando 4 salite), che sarà molto utile come fondo ciclistico per i due severi appuntamenti successivi: la G.F. STRADA DEI VINI E DEI SAPORI DEI COLLI DI FORLI' E CESENA (RUSSI) di 158 km e LE CIME DI ROMAGNA (FAENZA) di 146 km.
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Partenza: Bar RADIUM
(Logge del pavaglione)
ore 7,30 (ATTENZIONE ORARIO) Km 137 / 1720 mt dislivello
Tempo percorrenza 5/5,30 ore
Percorso: Lugo, Faenza, Marzeno (C), Modigliana, Lutirano, Collina, Tredozio, Santa Maria in Castello, Rocca S. Casciano, Monte Chioda, bivio Trebbio, Trebbio, bivio Samoggia, Samoggia, salita Pietramora, Marzeno (C), Faenza, Lugo.